De Vrij, aria d’addio? No, grazie. Giù le mani da Stefan

Skriniar è tornato a esprimersi ad altissimi livelli e Bastoni è definitivamente esploso, ma a tenere le fila è sempre lui. Stefan de Vrij è una costante, il perno su cui Conte ha modellato gli incastri per la sua retroguardia di ferro e con cui sognare per Simone Inzaghi è lecito. L’olandese è il prototipo del leader silenzioso e del giocatore carismatico che sa controllare le partite senza aver bisogno della giocata da highlight. Spesso passa sottotraccia, ma la sua presenza è un punto fermo nell’Inter che ambisce a tornare lassù anche in Europa.

Dal punto di vista tecnico, De Vrij ha compiuto passi da gigante in queste tre stagioni con la maglia dell’Inter. Prima con Spalletti, in coppia con Skriniar, e poi al centro della difesa a tre di Conte. Crescita costante, chiara ed evidente, per un giocatore arrivato alla Lazio nel 2014 dopo essere cresciuto nelle giovanili del Feyenoord, squadra in cui era approdato quando aveva dieci anni e che ha lasciato per la prima volta proprio per venire in Italia. Step, uno dopo l’altro. Alla Lazio De Vrij si è imposto nel nostro calcio, all’Inter è diventato tra i migliori della Serie A e di tutta Europa.

Una pedina chiave per Inzaghi, che ben lo conosce, un patrimonio da custodire per il club nerazzurro, bravo e concreto nel prelevarlo a parametro zero dai biancocelesti nonostante la temibile concorrenza del Barcellona. Stefan ha scelto Milano, l’Inter gongola: le sirene di mercato delle ultime ore lasciano il tempo che trovano. Anche perché, aggiungiamo noi, senza un'ulteriore cessione pesante, l'Inter è destinata a continuare a volare, anche con Inzaghi. De Vrij non vorrà certo perdersi quesa occasione. Giù le mani, dunque, da Stefan il Grande.