Partite da Inter – Quando il peggiore in campo spedì i tifosi alle stelle

Partite da Inter, il post Triplete, iniziato con la stagione 2010/2011 è stata una della fasi più atipiche della lunga storia nerazzurra. Per il dopo Mourinho Moratti scelse Rafa Benitez, cadendo nella tentazione di passare da un gioco ferreo e difensivo ad uno più gratificante a livello estetico. L'esito è stato quello che tutti conosciamo, e a dicembre, dopo lo sfogo dello spagnolo che pretendeva 3 rinforzi, ci fu l'esonero, e la scelta azzardata quanto provocatoria di affidare la panchina a Leonardo.

Il brasiliano era il profilo che mandava su di giri il patron. Giovane scommessa che praticava un calcio totalmente orientato all'attacco. Tanto che ai tempi del Milan gli affibbiarono l'epiteto di inventore del 4-2-FANTASIA, inteso come variante del 4-2-3-1, con la caratteristica di avere giocatori molto frizzanti nel reparto avanzato. E di partite folli in effetti ce ne sono state, come ad esempio il rocambolesco 3 a 2 con il Palermo (sotto per 2 a 0 al primo tempo prima dell'ingresso di Pazzini). Anche in Champions non si è scherzato. Ottavi di finale (raggiunti per gentile concessione di Benitez). L'avversario è il Bayern Monaco. A Milano l'andata finisce 0-1.

Bisogna quindi giocarsi tutto a Monaco di Baviera per difendere la Champions vinta un anno prima. E chi recepisce subito il messaggio è un certo Eto'o, che dopo appena 3 minuti rimette le cose a posto. Poi però la gara diventa da brividi. Al minuto 21 Gomez approfitta di un nuovo errore del portiere brasiliano, lontano parente del campione di tutto, di un anno prima. I tedeschi rischiano di dilagare. occasioni a ripetizione, con la difesa nerazzurra che fa acqua da tutte le parti. Ma tutto sommato, aiutati soprattutto dalla fortuna (va detto), gli uomini di Leonardo tengono botta. Bisogna aspettare il secondo tempo per il cambio di marcia.

ll tecnico butta dentro un Coutinho ancora bambino, che appena entrato dà subito la palla a Sneijder. L'olandese non se lo fa ripetere due volte e tira da fuori. Siamo due pari, e manca ancora mezz'ora circa. La partita rimane aperta, l'Inter attacca, ma si sbilancia e si espone. La svolta arriva a fine gara. Eto'o entra in area, porta palla e poi la mette in mezzo. Per chi la sta vedendo in tv è pura suspense. Vero, Eto'o l'ha messa in mezzo, ma la telecamera non inquadra nessuno. La palla va verso una prateria. Qualcuno deve esserci, altrimenti a chi l'avrebbe data? Basterebbe l'arrivo di qualcuno in corsa per spingerla dentro. E qualcuno, come gli eroi dei film che salvano tutto all'ultimo secondo, arriva. E' Pandev. Quel Pandev che era stato disastroso per tutta la gara (e inspiegabilmente ancora in campo) mette la palla sotto la traversa. Rimonta completata e nerazzurri ai quarti. Leonardo, quando a fine gara gli si chiederà dei problemi della squadra, risponderà: “Chi se ne frega, fammi godere”. Bellissimo. In quel momento tutta la tifoseria è stata partecipe di quella goduria. Se però ci fosse stata più attenzione nel turno dopo lo Schalke magari non avrebbe fatto baldoria con quel 2-5 a Milano. Ma la follia è così. Dà e toglie.