Quando già un anno fa si vociferava dell’arrivo in nerazzurro di Matteo Darmian in vista di giugno, c’era chi storceva il naso. All’epoca giocava nel Parma, e le due società si erano lasciate andare ad un gentlemen agreement che prevedeva, già da gennaio, l’approdo all’Inter del calciatore in estate. Un anno dopo gli emisferi si sono capovolti, e per Darmian l’avventura in nerazzurro si sta rivelando una piacevole sorpresa. La sua storia è la tipica di ogni bambino che sogna di giocare a calcio: inizi nel cortile di casa, passi tutto il giorno all’oratorio con il pallone tra i piedi, impari la lealtà e l’onestà, ed allora la vita ti regala la grande occasione.
La sua forza di volontà lo porta a debuttare davvero precocemente in Serie A: nato a Legnano il 2 dicembre 1989, esordisce ai massimi livelli a 17 anni, con il Milan. Poi un giro d'Italia stretto in tre tappe, tutte funzionali e diverse tra loro: in Serie B lo aspetta il Padova, poi il Palermo, ma soprattutto Torino. Con la casacca granata Darmian si consacra: duttile, utile, una colonna portante, tanto da venire inserito per due anni nella formazione tipo della Serie A, ma soprattutto entra nel giro della Nazionale.
Nel 2015 allora Darmian plana in Inghilterra, la patria del calcio, e non in una squadra qualunque, ma al Manchester United. Mr. Self Control, potremmo definire così l'uomo dalla calma innata, tipicamente british, per la sua serenità e la sua sicurezza nel fare sempre la cosa giusta, nel modo più facile: vince una FA Cup, una Community Shield, una Coppa d’Inghilterra, e addirittura un’Europa League. Quattro stagioni da fuoco presso i Diavoli Rossi, e poi il Belpaese lo richiama.
L’esperienza al Parma non è certamente memorabile, ma gli vale la chiamata dell’Inter, il sogno del bambino da oratorio divenuto calciatore: in nerazzurro ritrova Antonio Conte, suo grande estimatore dai tempi della Nazionale; nella stagione scorsa si è rivelato un ottimo profilo per le costanti rotazioni sulle fasce. Destra o sinistra poco importa a Mr. Self Control; la sua duttilità lo ha più volte in carriera portato a migrare anche sull’altra corsia in base ad avversari ed utilità.
La scorsa stagione ha accumulato 26 presenze con 3 gol e 4 assist. Quest'anno, con l'addio di Hakimi, la sensazione è che Darmian avrà ancora più chance anche con Inzaghi. Da quinto, destro o sinistro, o terzo centrale: Mr. Self Control sarà ancora fondamentale.