Lukaku, arriva la durissima bordata di Mentana a Suning
Lukaku sembra essere vicino alla cessione al Chelsea per una cifra esorbitante. Ovviamente la reazione dei tifosi non può essere delle migliori
Lukaku sembra essere vicino alla cessione al Chelsea per una cifra esorbitante. Ovviamente la reazione dei tifosi non può essere delle migliori. E tra gli interisti che non stanno condividendo quanto sta accadendo c'è Mentana, uno degli elementi cardine di Interspac. Il noto giornalista ha espresso parole dure nei confronti della proprietà cinese e lla politica che stanno mettendo in atto in questa finestra di mercato.
“Ci avevano spiegato che per rimettere in sesto il bilancio era necessario un sacrificio, la cessione di Hakimi, strapagato dal Paris Saint Germain. Invece non ci avevano spiegato perché se ne era andato Conte. Ora è inspiegabile la vendita di Lukaku, a 15 giorni dall'inizio del campionato. Nessun giocatore sul mercato è in grado di ricoprire lo stesso ruolo di sollevatore dell'attacco. Vuol dire arricchirsi finanziariamente e impoverirsi come valore della squadra, dovendo poi affannosamente rincorrere prime punte in svendita, che all'improvviso diventeranno costosissime.
Per oltre 100 milioni una proprietà che sta in Cina, e non subisce la pressione dei tifosi, può anche pensare di vendere un Lukaku: ma allora potevamo tenere Hakimi, e comunque una cessione così non si fa senza aver prima bloccato un attaccante degno dei campioni d'Italia che devono affrontare la Champions. E per favore, non cominciamo a dare colpe a Marotta, Antonello o Ausilio: loro (e Conte) Hakimi e Lukaku li avevano portati a Milano.
Coi soldi di Zhang, certo. Ma è la prima volta nella storia del calcio che una società dopo aver vinto il titolo nazionale vende i due giocatori decisivi nella conquista dello scudetto, e i più quotati sul mercato, e lascia andare (per lo stesso motivo?) l'allenatore che l'ha portata alla vittoria. In ogni realtà, dalla famiglia alle aziende, se uno non ce la fa più da solo, anche dopo essersi indebitato, chiede aiuto, o lo accetta”.