Inter, l’estate da incubo non è finita. Attenzione a Inzaghi!

“Nell’estate da incubo per l’Inter” – citazione Daily Mail – sta succedendo di tutto. E forse potremmo non aver visto ancora tutto…

Prima è arrivata la cessione di Achraf Hakimi al Paris Saint Germain ora quella (quasi) certa di Romelu Lukaku al Chelsea. Senza dimenticare gli addii –  correlati al progetto anticipato da Suning alla fine dello scorso campionato – di Antonio Conte e Gabriele Oriali.

Pensate che sia finita?

La società deve fare quadrato intorno a Simone Inzaghi, il nuovo allenatore. Lui pensava di avere una fuoriserie – perché comunque dell’addio dell’esterno marocchino già si sapeva e perché comunque una ‘quadra’ tattica si sarebbe comunque trovata – ma ora si ritrova con una utilitaria. Senza Lukaku là davanti, infatti, l’Inter non è più la favorita per lo Scudetto e rischia di ‘sprofondare’ nella griglia di partenza. Inzaghi, raccontano i bene informati, è poco contento di quello che sta capitando. Non vanno infatti dimenticate le sue parole durante la conferenza stampa di presentazione: “Altri sacrifici oltre Hakimi? Sapevo del sacrificio di Hakimi ma mi è stato detto che altri giocatori importanti rimaranno all'Inter…”. Un malumore che – è facile supporre – potrebbe solo crescere se il post Lukaku vedrà una campagna acquisti ‘francescana’ e non pronta a fare il ‘botto’. E l’unico botto, sia ben chiaro, è quello di Dusan Vlahovic: perché è giovane, perché ha talento e perché può solo migliorare. Pensare di sostituire Lukaku con Zapata o Dzeko – notizia del Corriere dello Sport – è come acquistare i biglietti per un concerto dei Pink Floyd e ritrovarsi ad ascoltare la band dell’oratorio.

Pensate dunque che “l’estate da incubo dell’Inter” sia finita? Armiamoci di pazienza e di speranze. Potremmo infatti non aver ancora visto tutto.

Ha infatti ragione Fabio Licari della Gazzetta dello Sport quando scrive che la cessione di Lukaku rappresenterebbe “un pugno allo stomaco devastante: dal sogno Champions, dopo uno scudetto atteso undici anni, alla paura improvvisa di un drastico ridimensionamento. E questo proprio nella stagione che alimenta le illusioni. D’accordo austerity, fair play finanziario (interessante capire come Psg e Abramovich possano permettersi di spendere così tanto), effetto Covid, crisi cinese e infinite altre cause: resta l’impressione che l’Inter campione possa implodere“. Ha ancora più ragione Licari quando ricorda come “di solito dopo uno scudetto si investe. Come minimo uno scudetto si difende. Qui sembra tutto il contrario. In un mese l’Inter ha perso il tecnico più vincente in circolazione, il più forte esterno in Europa, il povero Eriksen per ragioni extrasportive e, adesso, rischia di dire addio al centravanti totem che da solo fa mezza squadra“.