Stefano Colantuono è stato intervistato in esclusiva per Inter Dipendenza. L'ex tecnico, tra le altre, di Atalanta, Palermo, Torino ed Udinese è intervenuto su diverse tematiche. Dalle problematiche economiche dell'Inter alla posizione di Inzaghi, fino al sostituto di Lukaku, la gerarchia Scudetto e il ruolo dell'Atalanta, in cerca della definitiva consacrazione. Queste le sue parole.
Simone Inzaghi è arrivato con Achraf Hakimi, Romelu Lukaku, Christian Eriksen. Ora probabilmente li ha persi tutti, all’Inter c’è un gran caos. Lei si dimetterebbe fosse in Simone?
“Beh, sta comunque allenando la squadra campione d’Italia. Chiaro che la rosa è completamente diversa dallo scorso anno e da come lui si immaginava. Tuttavia, ci può stare anche che lui sapesse già tutto, dato che i problemi economici dell’Inter erano noti a tutti. Non dimentichiamo, ripeto, che Inzaghi sta comunque allenando un top club. Perché andare via?”
Al netto del mercato, dal punto di vista dirigenziale trova corretta la scelta Inzaghi per andare a raccogliere l’eredità di Antonio Conte?
“Assolutamente sì. Hanno proseguito su un certo credo calcistico, stesso modulo di Conte per garantire costanza, anche se magari modellabile in base agli interpreti. Conte ha vinto così, Inzaghi ha sempre fatto questo sistema, quindi ecco penso che sia stata la scelta più naturale possibile”.
A proposito di Conte, crede che il suo addio sia legato proprio a questi fattori economici? O magari per ragioni di ambizione professionale?
“Con certezza non posso dirlo. Posso pensare che sapesse qualcosa, così come magari ha pensato che fosse giunto al termine del suo ciclo. Il primo anno (secondo posto e finale di Europa League) aveva già fatto molto bene, la scorsa stagione è giunto al culmine con lo scudetto. Posso pensare abbia valutato finito il suo percorso”.
Per sostituire Lukaku, allenerebbe più volentieri Duvan Zapata, Edin Dzeko o Dusan Vlahovic?
“Credo che il giocatore più vicino a Lukaku per età, caratteristiche e gol sia Zapata. Chiaro che per Duvan servono soldi e va convinta l’Atalanta, ma è certamente l’erede ideale. Poi, Dzeko e Vlahovic sono entrambi fortissimi, pur con peculiarità diverse. Vanno fatte valutazioni economiche, questo è certo. Sono tutti giocatori molto forti, in ogni caso”.
Ora le chiedo di sbilanciarsi: visto l’addio di Conte ed i ritorni di Max Allegri e Luciano Spalletti, la gerarchia Scudetto le sembra stravolta?
“Saranno sempre le stesse squadre davanti, anche se penso che la Juventus debba riscattarsi. Vedo molto equilibrio, ma mi viene da dire che le due squadre che restano avanti su tutte sono proprio Juventus e, comunque, Inter. Attenzione al Napoli, che vedo molto bene”.
Da ex allenatore dell’Atalanta, può essere l’anno della definitiva consacrazione? Cosa manca per lo Scudetto? Percassi e Gasperini parlano sempre di obiettivo salvezza…
“Secondo me non manca niente per lo Scudetto, la squadra è pronta. La filosofia a Bergamo è sempre profilo basso, quindi la salvezza viene indicata come obiettivo, magari c’è della scaramanzia dietro. All’Atalanta si parla poco e si agisce molto. Si stanno avvicinando anno dopo anno a quell’obiettivo là, zitta zitta progredisce di continuo. Aggiungo che tutte le squadre di vertice hanno cambiato allenatore tranne Milan e appunto Atalanta, e questo potrebbe essere un vantaggio soprattutto all’inizio. I punti valgono sempre uguali, sia ad agosto che a maggio”.