Inter, tra passato e il futuro. Barella, Dzeko e Sensi, si ricomincia da tre

Il passato è un segnale di direzione, non un palo dove appoggiarsi. Parole di Thomas Holcroft per  comprendere meglio il momento attuale nerazzurro. Abbiamo letto le parole di Romelu Lukaku e, da addetti ai lavori, ancor prima che da interisti, ne prendiamo atto. Sinceramente fanno parte del passato e l'Inter ha già guardato avanti. Al nuovo campionato, ai nuovi calciatori che hanno scelto di sposare il nerazzurro, a quelli che hanno deciso di continuare a combattere per la causa nerazzurra nonostante le difficoltà. Di Lukaku ricorderemo le tante reti, il contributo importante fornito per vincere il campionato, il suo amore per l’Inter palesato sin dall’infanzia, dai tempi di Ronaldo ed Adriano

Abbiamo poi scoperto che Lukaku, sempre nell’infanzia, l’epoca più pura di ogni individuo, aveva a cuore le sorti del Chelsea. Altro che Inter. Poco male. Pensavamo fosse amore, invece probabilmente un calesse. Senza scomodare troppo il nobile animo di Massimo Troisi, è lapalissiano che qualcosa abbia stonato. Quando si è interisti, si è felici perché si ama il nerazzurro. Si ama l'Inter e conta solo quello. Non Conte, Hakimi o Lukaku, ma sempre e per sempre l’interismo. E quello non ce l’ha nessun'altra squadra al mondo. A Lukaku, come a tutti coloro che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della storia dell'Inter, auguriamo il bene. L'Inter ha già voltato pagina, guarda al futuro ed ha scelto di scriverlo con Dzeko, Dumfries e chissà con chi altro ancora. Questo ci interessa.

 

Tutto il resto, è noia. Parole e musica di un interista vero. Inzaghi e la squadra sono già proiettati in avanti, ed il 3-0 alla Dinamo Kiev, con reti di Barella, Dzeko e Sensi, rappresenta la prima pagina di un nuovo capitolo della storia più bella di sempre: quella dell'Inter. E credeteci, signori miei, non ce n'è un'altra più bella. Così è (se vi pare).