Nuova avventura per l'ex Inter Borja Valero. Lo spagnolo sembrava intenzionato ad appendere gli scarpini al chiodo dopo l’addio alla Fiorentina ma ha cambiato idea decidendo di rimettersi in gioco e ripartire dal Centro Storico Lebowski, realtà fiorentina che milita in Promozione. La notizia era già nell’aria da qualche giorno ma in mattinata è arrivata l’ufficialità del club fiorentino attraverso un lungo post pubblicato sui propri canali social:
“Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski. Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine, “quanto vu gli date”, “ora dovete vincere” eccetera. E va bene, fa parte del gioco. Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras.
Borja al Lebowski è come se un giorno dovessi costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione. Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie. Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco. Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo. Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo.
Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L'unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne.Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano…”.