(ID) Condò: “La mia favorita per lo Scudetto e la grande assenza”

La Juventus torna a essere la favorita. L’Inter ha avuto cessioni molto importanti ma è subito dietro”.

Paolo Condò – giornalista di punta della redazione di  Sky Sport (sarà presente tutti i sabati sera e durante la due giorni di Champions League, ndr) e firma de La Repubblica – parla, in esclusiva per InterDipendenza, della Serie A che scatterà domani, sabato 21 agosto. “Per i nerazzurri Romelu Lukaku sarà la grande assenza, era di gran lunga il giocatore decisivo e più importante del campionato. Questa assenza porterà , però, Lautaro Martinez al centro del progetto nerazzurro”. Condò si sofferma anche su Marcus Thuram, il possibile obiettivo di mercato dell’Inter: “È un giocatore che sta arrivando alla fase migliore della sua carriera. Lo definirei un profilo interessante”.

Siamo a poco più di 24 ore dal fischio di inizio della nuova Serie A. Qual è la favorita?

La Juventus, anche se per un quadro migliore bisognerebbe aspettare la fine del calciomercato perché molte cose sono successe e altre potrebbero succedere.

Perché?

Se l’arrivo di Antonio Conte all’Inter, insieme a una rosa rafforzata nel corso di due anni, fece subito pensare a un Inter molto competitiva, allo stesso modo il ritorno di Massimiliano Allegri ‘pesa’ su questa valutazione. Nella passata stagione le rose di Inter e Juventus, credo, si equivalessero. La grande differenza la fece Conte su Andrea Pirlo. Quest’anno i nerazzurri hanno avuto cessioni molto importanti, mentre la Juventus ha aggiunto Manuel Locatelli. Quindi: i bianconeri hanno la rosa più forte e, appunto, c’è stato il ritorno di Allegri che noto molto pronto e motivato dopo due anni di ‘ferie’. Attenzione, però: la Juventus è la favorita, ma non è ‘strafavorita’. Se fosse una griglia di Formula 1, i tempi delle due squadre non sarebbero così distanti.

Qual è la cessione che peserà di più sull’Inter: quella di Lukaku o quella di Achraf Hakimi? Senza dimenticare che non ci sarà anche Christian Eriksen.

Lukaku è la grande assenza. Bisogna, però, giustamente sottolineare anche la pesantezza della perdita di Eriksen. Io sono un suo vecchio estimatore. Non ho perso tutte le speranza di rivederlo con la maglia dell’Inter. La mia fiducia si basa sulla bravura dei medici che stanno seguendo la sua delicata convalescenza. Proprio all’Inter ricordo l’esempio di Nwankwo Kanu. Dopo i problemi al cuore, andò a giocare all’Arsenal ed ebbe una buona carriera. Ecco: magari, se possibile, confido in un ritorno di Eriksen e in una sua prosecuzione nell’esperienza nerazzurra.

Dicevamo di Lukaku.

È stato di gran lunga il giocatore decisivo e più importante del campionato italiano. Era diventato anche il leader morale dell’Inter. L’uomo che suonava la riscossa. Era come un’impresa di traslochi: portava avanti il pallone e dietro di sé due, tre difensori liberando così i compagni. Inzaghi dovrà lavorare su questa mancanza perché dal punto di vista tattico è  molto complicato sostituire un giocatore come Lukaku. Duvan Zapata gli si avvicina, ma non si fa tutto il campo come invece faceva il centravanti del Belgio. Attenzione a un particolare, però…

Quale?

Nella situazione che si è creata vedo una valorizzazione di Lautaro. Siamo portati a pensare a un ‘colosso’ come prima punta e a un ‘piccoletto’ come seconda. Lautaro, nel tempo, è stato accostato a Sergio Aguero. Ecco: Aguero è una signora prima punta. E Lautaro può ricoprire questo ruolo.

Nelle ultime ore si fa sempre più ‘insistente’ il nome di Thuram del Borussia Mönchengladbach.

Era uno dei 23 convocati dalla Francia all’Europeo. Se uno calcola chi è rimasto fuori – penso a Anthony Martial per esempio – il fatto che Didier Deschamps lo abbia scelto, depone a favore del ragazzo. Il ct francese non lo ha convocato solo perché amico ed ex compagno di squadra del papà (Lilliam, ex difensore fra le altre di Parma e Juventus, ndr). Thuram è abbastanza eclettico, ha giocato sia da prima che da seconda punta e ha anche ricoperto il ruolo di esterno. È di sicuro un giocatore che sta arrivando alla fase migliore della sua carriera, lo definirei un profilo interessante.

Ha collaborato Mario Spolverini