(ID) – Condò: “Lautaro, la grave perdita del Milan e la lezione di Mancini”
Intervista esclusiva di InterDipendenza – Il giornalista di Sky Sport parla della Serie A che scatta domani (sabato 21 agosto)
“Lautaro Martinez è un giocatore di grande valore. Il fatto che rimanga è un appiglio fondamentale perché la frenata dell’Inter, dettata dai motivi che noi tutti conosciamo, sia più controllata e meno rovinosa”.
Paolo Condò – giornalista di punta della redazione di Sky Sport (sarà presente tutti i sabati sera e durante la due giorni di ChampionsLeague, ndr) e firma de La Repubblica – nella seconda parte dell’intervista esclusiva a InterDipendenza (qui la prima), si sofferma su quello che dovrà essere il grande protagonista della stagione nerazzurra. Non solo. Parla della gravissima perdita per la Serie A di Gianluigi Donnarumma e della ‘lezione’ impartita da Roberto Mancini ai suoi colleghi del campionato.
L’Inter ha salutato Romelu Lukaku, accolto Edin Dzeko e ora sta trattando Marcus Thuram. Si tratta di una vera e propria rivoluzione…
Dzeko, considerata anche la sua età, è una scelta per l’immediato. Pur essendo alto e forte fisicamente, fa più il regista offensivo grazie alla sua sviluppata intelligenza calcistica.
Quindi chi sarà il ‘centravanti’, inteso alla ‘vecchia maniera’, dell’Inter?
Thuram potrebbe essere un’alternativa, ma è Lautaro a diventare, per ora, l’unica possibilità. È un giocatore di grande valore. Il fatto che rimanga, che stia in questi giorni trattando il rinnovo, è un appiglio fondamentale. Per i motivi che tutti conoscono, Lautaro è il rampino che permette alla ‘frenata’ dell’Inter di essere controllata e meno rovinosa.
Perso Lukaku, quale potrebbe essere il centravanti protagonista della nuova Serie A? La Roma, per esempio, ha preso Tammy Abraham dal Chelsea. La sua media gol, nell’ultima stagione, è impressionante.
Ma deve farla vedere nel nostro campionato. I ‘centravanti puri’ e migliori della serie A sono Lautaro, Dusan Vlahovic e Ciro Immobile. Poi io sono un estimatore di Gianluca Scamacca, giocatore destinato a fare ottime cose. Per quanto riguarda l’Inter, dopo quello che è successo quest’estate, penso soprattutto alle cessioni di Lukaku e Achraf Hakimi, Lautaro diventerà il fulcro della squadra.
In questa sessione di calciomercato, però, c’è stata un’altra cessione eccellente: il miglior giocatore dell’Europeo, il ragazzo destinato a diventare il miglior portiere del Mondo per tanti anni, Gianluigi Donnarumma.
Il nostro campionato ha perso tanto, è inutile negarlo. Gigio è stato il grande protagonista della semifinale e della finale di Wembley. Sì, è stata una perdita gravissima, così come quelle di Lukaku e Hakimi. Ma ce ne sono state altre.
Per esempio?
Penso a Rodrigo de Paul che sarebbe stato protagonista in qualsiasi squadra come Juventus o la stessa Inter. La serie A lo ha lasciato andare, d’altronde le squadre straniere hanno più soldi. Io, ora, spero che il Napoli difenda tutti i suoi giocatori, perché se arrivasse un’offerta, Kalidou Koulibaly potrebbe anche salutare. Ma non è tutto negativo…
Si spieghi meglio…
Tante volte, soprattutto quando parliamo di coppe europee, tendiamo ad esaltare i giocatori stranieri. Gli stessi che al campionato europeo hanno perso e applaudito i nostri italiani. L’inter, per esempio, ha Nicolò Barella e Alessandro Bastoni, la Juventus ha Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci: mastri dell’arte della difesa. E non dimentichiamoci di Federico Chiesa: io non lo scambio né oggi né mai con i Sancho o gli Sterling. Ha dimostrato, nel momento più importante, di poter risolvere una semifinale o una finale di un europeo. Mi sorprendo sempre come i nostri club facciano fatica a puntare sui giovani ma Roberto Mancini ha dato una grande lezione.
Quale?
Dal primo giorno del suo mandato, ha puntato sui ragazzi e quando diceva e “Vincerò l’europeo” molti sorridevano d’altronde arrivavamo dalla mancata qualificazione al Mondiale di Russia. Ripeto: la considero una grande lezione. Vorrei quindi vedere protagonisti, già nella Serie A che inizia domani (sabato 21 agosto, ndr), anche gli Scammaca, i Raspadori e i Berardi.
Ha collaborato Mario Spolverini