Nella serata di ieri, l'Inter ha messo in scena una vera e propria prova di forza, dimostrando di essersi laureata campione d'Italia non per caso, e praticamente senza mai dare la possibilità al Genoa di entrare in partita. Ma c'è anche un altro dato da sottolineare, che farà sicuramente piacere a una dirigenza, quella interista, spesso criticata ma che ancora una volta si conferma tra le migliori d'Europa.
I quattro gol infilati nella rete della squadra ligure, siglati da Milan Skriniar, Hakan Calhanoglu, Arturo Vidal ed Edin Dzeko, hanno tutti un minimo comun denominatore: l'impatto quasi nullo sulle casse della società in sede di mercato. Il difensore slovacco, arrivato all'Inter nell'estate del 2017 e in breve tempo diventato uno dei migliori interpreti del ruolo, è costato all'Inter appena 15 milioni di euro, più il cartellino di Caprari, all'epoca un giovane promettente ma che in nerazzurro avrebbe avuto pochissime chance di giocare.
Tralasciando gli “spiccioli” per l'acquisto di Skriniar, gli altri tre giocatori che ieri sera hanno messo il proprio sigillo sulla partita sono invece arrivati all'Inter a costo zero, senza dunque versare un euro nelle casse dei club proprietari del cartellino. Vidal è arrivato all'Inter dopo un lungo tira e molla con il Barcellona, che alla fine ha deciso di liberarlo e di accontentare la richiesta di partire del cileno. Per quanto riguarda Dzeko, il giocatore è arrivato all'Inter a titolo gratuito, ma con la promessa di un bonus, dal valore di circa 1,5 milioni, da versare alla Roma in caso di determinati risultati sportivi.
Nessun tavolo di discussione invece per Hakan Calhanoglu, perso dal Milan a zero nel corso di quest'estate, in una delle due “dimostrazioni di forza” (cit.) del club rossonero, che in pochi giorni ha salutato, senza incassare nulla, il centrocampista turco e il portiere dell'Italia campione d'Europa, Gianluigi Donnarumma.
Come detto in apertura, quattro acquisti per un esborso totale di 15 milioni di euro, e che adesso compongono l'ossatura dell'Inter di Simone Inzaghi. Certo, gli ingaggi dei tre parametri zero non sono di certo al risparmio, ma è anche vero che, in un mercato dove anche un giovane di belle speranze ha una base d'asta di cinquanta o più milioni, risparmiare sul cartellino ti dà la possibilità di garantire stipendi più elevati.