I tifosi dell'Inter non hanno avuto molto modo di godersi il diciannovesimo titolo ottenuto sotto la guida di Antonio Conte. I problemi finanziari, l'addio di Antonio Conte e le conseguenti cessioni di Hakimi e Lukaku hanno ridotto gli entusiasmi e creato tanto scetticismo.
L'addio del belga è stato un fulmine a ciel sereno ma ha garantito alle casse degli Zhang 115 milioni di euro che, aggiunti ai 60 milioni più bonus sborsati dal Psg per il marocchino, han portato quasi 200 milioni alle casse del club presieduto dagli imprenditori asiatici. L'enorme cifra incassata non è bastata a placare le critiche perché, successivamente, i punti interrogativi su una stagione all'altezza sono aumentati. Tali sacrifici probabilmente non avrebbero permesso al tecnico, Simone Inzaghi, di essere competitivo in Italia e in Europa.
Spesso, però, sarebbe importante ricordare che i top player non sempre giocano nel rettangolo di gioco ma all'interno degli uffici. Ecco, questo potrebbe essere il caso di Giuseppe Marotta. Il direttore nerazzurro, senza troppe chiacchiere, ha deciso di spendere soltanto 12 milioni più bonus per Denzel Dumfries, ingaggiato come erede di Hakimi, prelevare a parametro zero Hakan Calhanoglu, snobbato dal Milan e ingaggiare, al momento senza spendere un euro, Edin Dzeko dalla Roma.
I risultati delle manovre marottiane hanno subito portato i primi frutti. Il bosniaco ed il giocatore turco hanno collezionato rispettivamente un gol e un assist nella gara d'esordio contro il Genoa. Il tutto arricchito dai sigilli di Skriniar e Vidal. Probabilmente il vuoto che hanno lasciato Hakimi e Lukaku si noterà durante gare più allenanti ma, per i tempi che corrono da quando è subentrato il Covid, le operazioni concluse dall'Inter sono comprensibili soprattutto se la situazione finanziaria risulta essere completamente devastata.
L'Inter avrà sicuramente ceduto due dei calciatori più rappresentativi del ciclo targato Antonio Conte, ma lo ha fatto con cognizione di causa. Marotta ha sostituto i partenti, senza dimenticare che Calhanoglu è stata un'operazione lampo dopo il drammatico incidente occorso a Christian Eriksen, ed ha assicurato che renderà il reparto offensivo ancor più completo. Si attende almeno un attaccante che, stando ai nomi in circolo, non farà altro che promuovere l'arduo e complesso operato del direttore sportivo nerazzurro.