Home » Correa, Micheal Jordan, Maradona: perché il numero di maglia è tutto

Correa, Micheal Jordan, Maradona: perché il numero di maglia è tutto

El Tucu, ultimo acquisto dell’Inter in ordine cronologico, sceglie la 19 ed appare soprattutto un mito del passato vincente

I numeri di maglia in qualsiasi Sport sono tutto. Pensiamo per esempio al basket. Basta dire 23 e tutti risponderanno Micheal Jordan. Proviamo col calcio. Se diciamo il 10, qualsiasi essere senziente risponderà Diego Armando Maradona. Ecco perché Joaquin Correa si è preso una tanto bella quanto enorme responsabilità scegliendo la 19. La 19 è da sempre (e probabilmente lo sarà per sempre) il cuore e il cervello di Esteban Cambiasso, il centrocampista più forte che – personalmente – avete visto e vedrete vestire la maglia dell'Internazionale. Correa si è quindi preso 'the burden' di un numero che rappresenta tutto per lo spirito dei nerazzurri.

Arrivato a parametro zero nell'estate del 2004, “El Cuchu” ha potenziato e rivitalizzato il centrocampo fondendo cuore, anima, cervello e sudore fino a quando non ha varcato per l'ultima volta i cancelli di Appiano nel 2013. Il suo primo gol è arrivato durante un 3-3, molto rocambolesco, contro la Roma ma i gli amanti dell'Inter e dello sport ricorderanno sicuramente la rete segnata nel match di Champions League contro il Chelsea di Carlo Ancelotti. Cambiasso è  stato il collante dello spogliatoio: basti pensare che Roberto Mancini, prima, José Mourinho, dopo, e infine anche Andrea Stramaccioni lo hanno sempre considerato come “Il centrocampista” della rosa.

“Prenditi cura della maglia numero 19. E' in buone mani… anzi per meglio dire in buoni piedi”. E' la benedizione postata, ieri (giovedì, ndr), via social dallo stesso Cambiasso dopo aver appreso la scelta dell'attaccante argentino.

“Buoni piedi”. Proprio quelli che Simone Inzaghi ha voluto a tutti i costi a disposizione per la sua squadra. Il tecnico nerazzurro, dopo averlo allenato alla Lazio, ha preteso ‘El Tucu’ a tutti costi. Motivo? Garantire imprevedibilità e fantasia al reparto offensivo privato, per ragioni di mercato, della ‘potenza fisica’ di Romelu Lukaku. Proprio la funzionalità di Correa al progetto ha indotto i dirigenti nerazzurri a concludere la trattativa nonostante le onerose richieste del presidente Claudio Lotito. E' stato il momento in cui tutti gli ingranaggi hanno trovato il giusto incastro, proprio perché il ragazzo cresciuto nelle giovanili dell'Estudiantes aveva già svolto un provino, che aveva avuto un lieto fine per i soliti motivi economici, con l'Inter.

I tifosi nerazzurri vogliono ancora garanzie su Correa? Se, per caso, non dovesse bastare quella di Cambiasso si potrebbe considerare quanto dichiarato da uno che con il pallone, più o meno, ci sapeva fare: Juan Sebastian Veron. “Lui era un ragazzino, neanche diciott’anni. Io un vecchietto. Ci siamo divertiti – ha dichiarato – E abbiamo fatto divertire la nostra gente. El Tucu ha il calcio dentro, e quando hai il calcio dentro difficilmente fallisci”.

Non resta dunque che accomodarsi e stare a guardare, ci penserà El Tucu a onorare la 19.