Hellas Verona-Inter 1-3
L'Inter conquista il primo successo esterno stagionale contro un avversario bravo nel primo tempo – quando spara tutte le cartucce a disposizione – e pressoché nullo nella seconda frazione. Inzaghi rispolvera il 3-5-2 ed affianca Lautaro a Dzeko. A Calhanoglu il compito di illuminare la manovra. Sensi si accomoda in panchina. I meccanismi nerazzurri nel primo tempo vanno in tilt ed il grave errore di Handanovic compromette il risultato. Subìto il gol, l’Inter smette di giocare, concedendo campo ad un Verona coriaceo e ben messo in campo. Scaligeri meritatamente in vantaggio all’intervallo.
La ripresa comincia in modo differente. Perisic batte un fallo laterale, la palla – dopo una spizzata di Gunter – finisce a Lautaro che incorna e trafigge Montipò per il gol che vale il pari. Inzaghi, abile nel leggere la partita, inserisce Vidal e Correa, pedine che si rivelano determinanti. Il cileno apre magistralmente per Darmian che rincorre il pallone come un ghepardo affamato. Il cross per Correa – a cui bastano nove minuti per stappare lo champagne – è al bacio.
El Tucu vola in cielo, impatta di testa ed uccella Montipò per il vantaggio nerazzurro. L’Inter balla il tango e all’Hellas non resta che leccarsi le ferite. Ancora Correa con un sinistro chirurgico esalta il popolo nerazzurro ed affossa definitivamente l’undici di Di Francesco. All’Inter manca un rigore per fallo subito da Lautaro quando si era sul punteggio di parità. Da chiarire l’utilizzo del Var, che ancora brancola nel buio. Due vittorie per i nerazzurri e testa alla prossima. Con la consapevolezza di avere una rosa profonda e tanti assi nella manica. Ed un allenatore molto bravo nel leggere le partite in corsa, come ampiamente dimostrato nei trascorsi lungo la sponda biancoceleste del Tevere.
Il simpatico buffetto. Lo merita El Tucu Correa. Palma di migliore in campo. Due gol – colpo di testa e sinistro sopraffino – che consentono all’Inter di cogliere una preziosa vittoria. Inzaghi gli aveva chiesto di spaccare tutto e il figliol prodigo non se l’è fatto ripetere. Divino
La rasoiata. La merita Handanovic. Da un suo rinvio impreciso nasce il vantaggio del Verona. L’estremo difensore nerazzurro macchia la propria gara – pochi altri pericoli – e costringe i compagni a rincorrere. È tempo di guardare al futuro. Impreciso