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L’Inter balla il tango a Verona: 1-3 dal sapore argentino. Le pagelle dei nerazzurri

L’Inter vince anche a Verona una gara più complicata del previsto: Handanovic sbaglia e fa volare i padroni di casa, poi Lautaro e Correa sistemano i conti.

L'Inter vince anche a Verona e si porta a punteggio pieno in classifica. Una serata complicata per i nerazzurri, che chiudono la ripresa sotto di un gol ma che nella ripresa ribaltano il risultato grazie al tango argentino di Lautaro e Correa (doppietta). Di seguito le pagelle degli uomini di Inzaghi:

Handanovic 4,5: Contro il Genoa il capitano si è potuto godere novanta minuti da spettatore non pagante, e stasera le cose non sono andate diversamente, se non fosse per il pallonetto di Ilic al 15’. Il portiere sloveno sbaglia un passaggio banale sul quale si fionda il giocatore dei veronesi, che poi finalizza con un tocco sotto di pregiata fattura. Caro Handa, il campionato è iniziato, e questi errori possono costare caro. ASSOPITO.

Skriniar 6: Serata impegnativa per il muro slovacco, che a più riprese deve vedersela con le galoppate di Lazovic e con la forza fisica di Zaccagni. Skriniar però regge l’urto, riuscendo a respingere tutte le incursioni avversarie. CERTEZZA.

De Vrij 6: Il Verona cerca di costruire le proprie azioni sulle corsie laterali, liberando il buon Stefan da impegni eccessivamente gravosi. Il pressing costante della squadra scaligera non permette all’olandese di impostare il gioco come suo solito, costringendolo ad una partita prettamente difensiva. CONCENTRATO.

Bastoni 6: Così come Skriniar, anche il numero 95 nerazzurro deve vedersela contro avversari rognosi come Faraoni e Barak. Forse qualche pallone sbagliato di troppo per il campione d’Europa, ma nulla che alla fine abbia minato alla sicurezza del reparto. Il ragazzo ormai gioca con la sicurezza dei grandi. MATURO.

Darmian 7: La rivincita della classe media, di quelli che hanno costruito le proprie capacità giorno dopo giorno, lavorando sempre al massimo. Anche stasera Darmian si conferma una certezza sulla fascia, sia in fase difensiva che in fase di spinta. Suo l’assist che ha innescato il gol del sorpasso di Correa. Dumfries dovrà sudarsi il posto da titolare. VOGLIOSO.

Barella 7: Gli chiedi di fare il mediano e lui lo fa alla grande, gli chiedi di fare il regista e lui risponde allo stesso modo. Sicuramente una partita difficile per il cagliaritano, che però è riuscito a risalire la china nel momento più delicato del match. L’ultima eccellente mezzora in cabina di regia offre a Inzaghi un nuovo spunto di riflessione, oltre che un’opzione in più in caso di necessità. TUTTOCAMPISTA.

Brozovic 6,5: Classica partita da lavoro sporco per il coccodrillo nerazzurro, costretto a costruire gioco in una situazione poco simpatica, costantemente braccato dal pressing altissimo degli scaligeri. A volte sembra brancolare nel buio, ma va detto che i suoi compagni di reparto non l’hanno di certo aiutato questa sera. Inzaghi lo sostituisce a venti minuti dal termine, una cosa a cui gli interisti non sono abituati. MACCHINOSO. (Dal 66’) Vidal 7: Bello il centrocampo tutta qualità e fantasia, ma in serate come questa servono i muscoli. La grinta con cui Arturo è entrato in campo ha sicuramente cambiato l’inerzia del match, portando forze fresche e tanta voglia di fare nella zona centrale del campo. Qualche ripartenza, un paio di palloni recuperati: insomma, un’iniezione di grinta nel momento più difficile. GUERRIERO

Calhanoglu 6: Passo indietro rispetto alla sontuosa prestazione messa in scena contro il Genoa, ma era anche lecito aspettarsi un calo da un giocatore che ancora deve entrare del tutto nei meccanismi della sua nuova squadra. Il centrocampista turco s’impegna e in avanti prova a lanciare le punte, ma troppo spesso si dimentica di dare una mano anche in fase di costruzione. WORK IN PROGRESS. Dal 87’ Vecino SV.

Perisic 6,5: La sua trasformazione da attaccante a tuttocampista è ormai completa. Ivan copre il campo con la sicurezza di un terzino e attacca con la sua solita spinta propulsiva. Quando riparte potrebbe provare di più il dribbling, ma il croato si porta dietro questo “difetto” da tempo ormai. Piccola chicca il fallo laterale lungo che ha permesso a Lautaro di trovare il gol del pari. INSTANCABILE. (Dal 66’) Dimarco 6: Entrato nel secondo tempo come contro il Genoa, ma questa volta con qualche incertezza in più. Per carità, nessun errore da parte del canterano nerazzurro, che però si limita quasi sempre al compitino. ACERBO.

Dzeko 6,5: Sulla carta l’Inter ha acquistato un attaccante, ma a conti fatti Dzeko è molto di più. Il bosniaco costruisce gioco in ogni zona del campo, facendo sponde e lottando con la forza di un giovane di belle speranze. Anche oggi riesce a fornire un assist decisivo, quello per Lautaro a inizio ripresa che ha rimesso in piedi una partita complicata. TOTEM. (Dal 87’) Sensi SV.

Lautaro 7: Dopo un turno di riposo forzato, il toro argentino può finalmente fare il suo debutto stagionale con i nerazzurri. Il numero 10 interista parte subito forte impegnando il portiere dell’Hellas, per poi spendere buona parte del primo tempo nel tentativo di costruire il feeling con Dzeko. La scintilla tra i due scocca al minuto 47’, quando da vera prima punta si fa trovare pronto sull’assist del bosniaco e incorna il pareggio. TORO. (Dal 74’) Correa 8: In una partita abbastanza opaca da parte dei nerazzurri, ci pensa il Tucu, sbarcato a Milano poche ore fa, a mettere nel giradischi un tango argentino e a cambiare le carte in tavola. In appena un quarto d’ora, l’ex Lazio prima approfitta dell’assist al bacio di Darmian, siglando il sorpasso nerazzurro, e al 94’ chiude definitivamente i conti con un sinistro a incrociare che spiazza il portiere avversario. Qualcuno prima del suo arrivo ha messo in dubbio la capacità realizzativa del numero 19, e la doppietta odierna sembra essere una risposta secca a tutti i suoi detrattori. TANGO.