L'Inter di Simone Inzaghi ha vinto due partite su due in campionato, ha realizzato sette gol e ne ha incassato solo uno (nato da un grave errore di Samir Handanovic). Eppure non mancano le critiche per la squadra campione d'Italia.
Alessandro Barbano, tramite le colonne del Corriere dello Sport di oggi (sabato 28 agosto, ndr), scrive infatti di una squadra “brutta per tre quarti di gara. Nel primo tempo consente al Verona ciò che dovrebbe fare lei: giocare di prima sulle fasce, sviluppando affondi in sovrapposizione per mettere fuori uso la marcatura avversaria. La manovra del centrocampo di Inzaghi – affonda il cronista – è lenta e prevedibili, a tratti imprecisa“. Barbano fa notare come, al Bentegodi, si “fanno attendere i lampi di ÇalhanoÄŸlu. Lui e Brozovic dovrebbero essere i registi legati da un'intesa complice. Invece – si legge nell'analisi post gara – vagano ognuno per conto proprio, il croato più al centro del gioco, ma quasi mai illuminante come dovrebbe essere, il turco c'è ma non si vede, assente da tutto ciò che conti e possa portare l'attacco nerazzurro al tiro“. Il quotidiano sportivo non dimentica “il regalo di Handanovic, che porta avanti il Verona. Resta da capire – si interroga poi Barbano – quale sottile erotismo del rischio continui a suggerire ai portieri l'appoggio corto centrale sul compagno pressato da dietro“.
Il 'corsivo' del Corriere dello Sport ribadisce poi “che l'Inter gioca male contro una squadra ben messa, ma decisamente più modesta“. Barbano conclude sottolineando come “i dubbi sul centrocampo restano. Avevano già impensierito Conte in tutto il girone di andata scorso. Si ripresentano a Inzaghi, il quale ha finito ieri alla Lazio di ricordare che questa palla, prima la facciamo girare, e meglio è. Talvolta la lentezza è il lato oscuro della classe“.