“Tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia, ma noi, noia, noia. Maledetta noia“.
Le frasi de Il Califfo (soprannome di Franco Califano) iniziano a girovagare per la mente. Perché? Inizio a guardarmi attorno, mi fisso su un punto, cerco un motivo – quest'ultimo non si palesa – riprendo a cercare. Poco dopo l'occhio cade sullo smartphone: “Il campionato va in pausa, ora al via le due settimane delle Nazionali. Ci si rivede dopo la sosta“. Dopo la sosta? Quale sosta!? Le vacanze non sono finite? Non è appena cominciata la Serie A? Ma le Nazionali le ho viste fino a metà luglio, perché? L'ansia prende il sopravvento.
Una sola domanda riempie l'esistenza: “Mo cosa facciamo per due settimane???“. L'estate ormai è arrivata agli sgoccioli e le temperature, una volta assestate sui 35-40 gradi, stanno scendendo. Ergo, con 22-23 gradi (almeno per quanto riguarda l'Emilia Romagna, ndr), vado al mare? Negativo. Allora potrei andare a visitare una città d'arte e di cultura… Sì, bella idea, ma bisogna sempre tenere d'occhio il budget e le spese. Allora rimango a casa e guardo l'Int.. Eh, no c'è la sosta!
Permettetemelo: “Che barba, che noia. Che noia, che barba“. Proprio alla Sandra Mondaini passerò i miei week-end tra le coperte, a muovere in modo esagitato le gambe cullato dall'ansia perenne di leggere il giorno successivo: “Ahi Inter! Un titolarissimo si è infortunato durante l'ultimo match con la sua Nazionale“. Piccola precisazione: questa frase non vuole essere di cattivo auspicio, ma vuole solamente ribadire tutto ciò che i tifosi hanno dovuto passare nelle precedenti occasioni. Fratture, distorsioni, strappi muscolari, distrazioni, stiramenti e chi più ne ha – purtroppo – ne metta.
“Sosta amara per i club. L’Inter, oltre a Brozovic, positivo al Covid-19, deve fare i conti con i k.o. di Sanchez ed Hakimi“.
“Sensi si ferma di nuovo, infortunio con la Nazionale: per lui risentimento muscolare“.
“Inter, il presidente della Federazione cilena: “Per Sanchez infortunio complicato, situazione seria“.
Una piccola rassegna stampa dei titoli usciti negli ultimi 10/11 mesi (sì, è stato inserito anche il primo nonostante Hakimi non sia più un calciatore nerazzurro, ma a quell'epoca lo era). Brivido, paura. In una parola: “Agghiacciante“. Dovrebbe diventare una consuetudine, per gli interisti, trovare nelle edicole ed on-line una guida alla sopravvivenza: “Come sopravvivere alla sosta della Nazionali – Inter Edition“.
Ovviamente si scherza, ma neanche tanto in quanto i nerazzurri con le Nazionali non hanno, come appena messo in evidenza, un grande feeling. Non resta che aspettare, seguire con attenzione e sperare che tutto fili liscio. L'alternativa? Accendere un cero per ogni calciatore.
Saranno due settimane difficili. Il gusto della ripresa, che stavamo appena assaporando come quando gustiamo un vino d'annata per la prima volta, sta già per svanire. Verranno tarpate le ali dell'entusiasmo e bisognerà attendere – pregando che tutto possa andare nel migliore dei modi – per poter tornare ad esaltarsi con i propri campioni e gli sfottò rivolti agli avversari. Attesa, paura, speranza: i tre stati d'animo per i prossimi 14 giorni.
Del resto, che possiamo fare?
“Tutto il resto è sosta. Maledetta sosta“