Il mercato è finito. È tempo di voti. L’Inter ha saputo fronteggiare l’emergenza – economica e tattica – e ne è uscita molto bene. Meno fisica rispetto al passato, ma più tecnica e consapevole dei propri mezzi. Il campo dirà se la squadra riuscirà ad emulare quella campione d’Italia del 2020/21.
Conte ha lasciato, Hakimi è stato ceduto per necessità, Lukaku ha sposato un’altra causa. Marotta ed Ausilio, anziché piangere, hanno ingaggiato Simone Inzaghi, tecnico che ben conosce le pressioni – alla Lazio servono le spalle larghe – ed è abile nel gestirle durante i post partita. Dumfries è da scoprire, ma ha qualità notevoli ed i presupposti per far bene ci sono tutti. Calhanoglu, Dzeko e Correa sono certezze che si aggiungono a Barella, Brozovic, Perisic e Lautaro. Dimarco – dopo aver maturato esperienze a Parma e Verona – è finalmente pronto per San Siro. La difesa è granitica, ma Handanovic – pur bravo – non è più quello di un tempo. Per la porta, bisogna guardare al futuro. Voto 8,5
Il Milan ha acquistato Giroud, sontuoso attaccante dall’importante curriculum internazionale ed ha rimpiazzato l'eccellente Calhanoglu con Messias – una scommessa – da aggiungere a Brahim Diaz. Maignan è molto bravo ma non è Donnarumma. Nell’attesa dei recuperi di Kessie ed Ibrahimovic, la squadra gioca e macina punti. Tonali sembra pronto per sbocciare definitivamente e l'innesto di Bakayoko arricchisce la mediana con ulteriori muscoli. Buono anche l'acquisto di Florenzi per far rifiatare Calabria. Confermarsi è la missione, migliorarsi è la speranza. Voto 8
La Juventus ha perso Cristiano Ronaldo – che ha preferito fare ritorno allo United – ed ha ricomprato Kean, pagandolo più di quanto lo aveva venduto. Un'operazione che lascia qualche perplessità. Non sarà semplice rinunciare alla personalità del portoghese. Tutto verterà sulle spalle di Allegri – la sicurezza in panchina – e Dybala. Se l’argentino sta bene ha pochi eguali. Il mercato è stato comunque avaro di soddisfazioni, soprattutto a centrocampo dove il solo innesto di Locatelli non può bastare. Pjanic e Icardi sono rimasti sogni di una notte di mezza estate. Voto: 7,5
La Roma ha sostituito Dzeko con Abraham, un diamante puro che con la saggezza tattica di Mourinho può solo brillare. A patto di reggere le pressioni di una piazza che sa esaltarsi e deprimersi con una facilità disarmante. Con Shomurodov e Borja Mayoral, Mourinho può dormire sonni tranquilli. Rui Patricio colma la lacuna in porta degli ultimi anni, ed il pieno recupero di Zaniolo conferisce quell’imprevedibilità che rende i giallorossi una mina vagante per tutte le pretendenti al tricolore. Veretout è sempre più una certezza, Mkhitaryan la garanzia, Pellegrini il figliol prodigo. Voto 8
La Lazio ha compiuto una rivoluzione affidandosi a Maurizio Sarri, l’uomo che ha rivoluzionato il calcio moderno. Superato il trauma per l’addio di Simone Inzaghi, Lotito ha cambiato – ed ha fatto bene – completamente prospettiva tattica. Correa ha salutato, ma gli ingaggi di Felipe Anderson, Pedro e Zaccagni consentiranno a Sarri di far decollare il suo 4-3-3 che, in alcune occasioni, potrebbe mutare in un 4-3-2-1. Resta qualche rimpianto per il mancato arrivo di Kostic, ma da Francoforte non hanno voluto sentire ragione. Manca un difensore centrale in grado di far rifiatare Acerbi e Luiz Felipe. Muriqi come alternativa ad Immobile è una scommessa, ma se Sarri lo ha preferito a Caicedo, avrà avuto le sue ragioni. Voto 7,5
L’Atalanta è ormai un’assidua frequentatrice dei piani alti. Musso, Demiral, Koopmeiners rappresentano primizie nel menù stellato di Gasperini. Zapata e Muriel sono rimasti, Miranchuk, Pessina e Malinovsky sono destinati a crescere. De Roon e Freuler non hanno bisogno di presentazioni. Voto 8,5
Il Napoli riparte da Luciano Spalletti. Anguissa è il centrocampista che serviva per completare il reparto. La squadra ha un’ossatura importante e non necessitava di grossi cambiamenti. C’è amalgama, consapevolezza di crescere e questo basta ad assurgere il Napoli tra le pretendenti ad un posto al sole. Voto 8,5
Il campo, come sempre, muterà o confermerà voti e pronostici. Così è (se vi pare).