Inter: l'amministratore delegato, Giuseppe Marotta, insieme ai dirigenti, ha tagliato il traguardo di una cifra record durante questa sessione di mercato che si è chiusa ieri, martedì 31 agosto. E il 'colpo più costoso' è davvero sorprendente.
La Gazzetta dello Sport, tramite il suo sito internet, ci aiuta nella ricostruzione di quanto avvenuto in queste 'pazze' settimane d'estate. “Alla vigilia della festa tricolore contro l'Udinese, l'input del presidente Zhang era stato chiaro: chiudere il mercato a +70-80 milioni e abbassare il costo del lavoro del 15-20%. Non esattamente – sottolinea Luca Taidelli – le premesse ideali per aprire un ciclo e tornare a ruggire anche in Europa”. Tanto è vero che, ricorda il quotidiano sportivo, il tecnico Antonio Conte “da molti considerato il vero valore aggiunto, ha salutato subito. Sembrava che bastasse il sacrificio di Hakimi (dal Psg, 68 milioni più 5 di bonus molto complicati) ma quando a inizio agosto il Chelsea ha rotto gli indugi per il totem Lukaku ha trovato poca resistenza. Davanti alla prospettiva di guadagnare un terzo in più, Big Rom ha messo da parte ogni romanticismo e Suning non era nella posizione di rifiutare 115 milioni cash. Per di più in un mercato globale segnato dalla pandemia in cui di soldi veri ne sono girati meno del solito“.
A questo punto la missione di Marotta e del direttore sportivo Piero Ausilio sembra impossibile: bisogna placare l'umore dei tifosi e consegnare al nuovo tecnico, Simone Inzaghi, una rosa comunque competitiva. “Dzeko era un vecchio pallino anche dell'allenatore, avrà 35 anni ma là davanti dirige il traffico come pochi al mondo. Costerà – spiega la Gazzetta dello Sport – soltanto un bonus da 1,5 milioni da pagare alla Roma in caso di qualificazione alla prossima Champions. Altri 12,5 milioni (più 2,5 di eventuali bonus) sono andati al Psv per Dumfries. Il nazionale olandese non avrà l'esplosività di Hakimi, ma è di poco meno giovane (due anni e mezzo) e all'Europeo ha dimostrato di avere corsa, cross e gol. Poi ecco la ciliegina Correa, dopo la “guerra di posizione” con Lotito, sceso da 40 a 31 milioni. La formula è quella del prestito oneroso (5) con obbligo di riscatto alla prima presenza dopo l'1 febbraio – la classica clausola anti infortunio – e uno di bonus“. A questo punto Luca Taidelli 'sfodera' la cifra record raggiunta da Marotta: “A considerare soltanto i 5 di prestito del Tucu, il bilancio del mercato interista recita insomma un bel +147 per una rosa che dovrà dimostrare la propria solidità nei prossimi mesi, ma che non ha perso in qualità“.
Non solo. C'è stato l'arrivo di Hakan ÇalhanoÄŸlu per sopperire all'assenza di Christian Eriksen dopo il 'fattaccio' successo, il 12 giugno, durante la partita fra Danimarca e Finlandia. “Nella prima stagione in nerazzurro Hakan ne prenderà 4,5, poi 5. Resta il fatto che il buco Eriksen è stato colmato al volo con un giocatore perfetto per Inzaghi” evidenzia il quotidiano sportivo. Infine la grande sorpresa per tutti, il colpo più costoso: “Ecco allora che l'altro paradosso del mercato interista è che la spesa maggiore sono stati – conclude la Gazzetta dello Sport – i 16 milioni pagati allo Standard Liegi per riscattare Zinho Vanheusden, difensore classe 1999 poi girato in prestito al Genoa“.