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Mercato, da Marotta ‘superstar’ ai colpi per Mourinho (e Sarri). Il pagellone

E’ terminata la sessione estiva di Calciomercato. Sono stati mesi intensi e ricchi di colpi di scena. Marotta protagonista, tutti i voti

Calciomercato, fine dei giochi. Ieri, alle 20, si sono chiusi i battenti della sessione estiva. Una lunga parentesi di trattative, particolarmente movimentata e ricca di colpi di scena. Come del resto non pensar questo in settimane in cui hanno lasciato il campionato italiano calciatori del calibro di Donnarumma, Lukaku e Cristiano Ronaldo? Non sono mancate, comunque, le idee in entrata. Da Abraham per la Roma, ai colpi di Marotta – vero mattatore del mercato – in un momento storico più che complesso. Protagonista è stata anche la Roma di Mourinho. Squadra per squadra, i voti al calciomercato.

ATALANTA, voto 7.5 – Persi Gollini (rimpiazzato da Musso) e Romero (sostituito da Demiral), gli orobici hanno proseguito sulla strada della continuità, non perdendo in valore e alternative. Gasperini ha un parco di giocatori ricco, specie dalla trequarti in su. Non son partiti Zapata, Muriel e Ilicic. E sono in ascesa i talenti di Malinovski e Miranchuk. Koopmeiners è il colpo per la mediana: l'olandese sembra funzionale per le logiche di rotazione e forse anche qualcosa in più. Zappacosta il vice-Maehle.

BOLOGNA, voto 5.5 – Non è cambiata di molto la macchina di Mihajlovic. Il serbo, all'infuori di Arnautovic e Bonifazi, dovrà rigiocare con gli stessi dell'anno scorso. Scommessa potenzialmente interessante è in attacco Van Hooijdonk, figlio di Pierre, ex stella del Feyenoord. La difesa resta leggera, e ha salutato pure Tomiyasu, finito in extremis all'Arsenal.

CAGLIARI, voto 6 – Il club sardo ha sviluppato il solito mercato carico di idee e volti noti, da rilanciare. Andrà meglio dell'anno scorso? Sufficienza e non oltre, per prudenza. L'ultima giornata di calciomercato ha regalato Keita (che, in attacco, si alternerà con Pavoletti). Caceres e Strootman le altre certezze arrivate dal mercato; mentre Dalbert può sgommare nel 3-5-2 di Semplici.

EMPOLI, voto 6.5 – La stagione, probabilmente, riserverà anche periodi di sofferenza. Ma il club toscano è tornato agli antichi concetti: giovani, di qualità, pronti a stupire. La Juve, del resto, è stata già abbattuta. Il talento di Vicario in porta; quello di Pinamonti davanti, dove è arrivato pure un Cutrone in cerca di riscatto. 

FIORENTINA, voto 7 – Con Italiano i viola vogliono stupire. Idee chiare sul mercato e una grande battaglia – vinta – sul fronte Vlahovic. Il serbo sembrava destinato a salutare. Invece, sarà l'ariete di spicco di una formazione che vuol rilanciarsi dopo anni opachi. Incuriosisce l'ala Gonzalez; Nastasic e il terzino Odriozola sono mosse interessanti; così come il rientro in Italia di Torreira, fra i pochi registi puri in circolazione.

GENOA, voto 7 – Rivoluzione totale, e per questo un voto di incoraggiamento per l'attivismo. Di certo i grifoni non hanno lesinato impegnato. Basterà per soffrir meno? Vanheusden, in difesa, è un talento. Tourè, a centrocampo, l'intuizione delle ultime ore. Maksimovic, Fares e Caicedo offrono certezze. Ekuban e Buksa le scommesse per l'attacco.

INTER, voto 8 – Come dispensare un voto così alto a chi cede nella stessa sessione di mercato Hakimi e Lukaku? Per informazioni, chiedere a Marotta. L'amministratore delegato dell'Inter ha condotto col suo staff un mercato originale nei pronti ricambi offerti alla rosa. Dzeko e Correa hanno iniziato benissimo. Dumfries ha gamba e freschezza per non far rimpiangere troppo Hakimi. E Calhanoglu è stata un'idea intelligente – e tempestiva – per sopperire al problema occorso ad Eriksen.

JUVENTUS, voto 5 – Difficile dar la sufficienza ad una squadra che ha ceduto Cristiano Ronaldo, e non rinforzato a dovere il centrocampo. Non sembra bastare il solo Locatelli, almeno sulla carta. Il ritorno di Allegri sarà caratterizzato da compiti di assemblaggio complessi. Kean la risorsa per l'attacco: esploderà? Nulla è cambiato in una difesa che ha ancora un anno in più rispetto a prima. Kaio Jorge la scommessa, ma già ai box.

LAZIO, voto 8 – Sarri ha ottenuto una batteria di fantasisti di prim'ordine. Da Felipe Anderson all'acquisto last minute Zaccagni, passando per l'esperto Pedro, strappato alla Roma. Via Correa, ma son rimasti Milinkovic Savic e Luis Alberto. I risultati, per ora, sono sotto gli occhi di tutti: tanti gol e spettacolo. Durerà? I biancocelesti promettono di infastidire le concorrenti, sulle ali del gioco offensivo.

MILAN, voto 6.5 – Perdere in una sola sessione Donnarumma e Calhanoglu, per giunta a zero, pesa. In porta, però, Maignan sembra essere profilo già all'altezza. In attacco il volto nuovo è Giroud, la stampella giusta per Ibra, anche se la carta d'identità non mente e potrebbe riservare grattacapi alla lunga. Diaz in ascesa, anche perché sulla trequarti è arrivato solo Messias, idea last minute dopo settimane di trattative – per la trequarti – andate a vuoto.

NAPOLI, voto 4.5 – Più che deludente il mercato degli azzurri. Spalletti dovrà ripartire dalla rosa dell'anno scorso, impreziosita dal solo Anguissa in mediana. Juan Jesus, del resto, è acquisto che non può rubare l'occhio. E altri volti nuovi, dalle parti del San Paolo, non se ne sono visti quest'estate.

ROMA, voto 8 – Il club allenato da Mourinho ha speso più di tutti. Il colpo è Abraham, calciatore totale e che ha già dimostrato di avere colpi e intelligenza tattica. Vina può lasciar recuperare senza fretta Spinazzola. Shomurodov è un ideale dodicesimo. Ed è tornato Zaniolo.

SALERNITANA, voto 6 – L'estate è stata complicata, per via della nota vicenda multiproprietà. I granata, però, hanno piazzato il colpo Simy. Sarà complesso portare a casa l'obiettivo salvezza, ma gli uomini di Castori possono provarci. L'esterno scuola Atalanta Ruggeri, e gli ex Inter Obi e Bonazzoli, rappresentano le altre principali risorse arrivate dal mercato, oltre al gigante ex Crotone.

SAMPDORIA, voto 5.5 – Caputo l'unico vero squillo di una sessione soporifera. D'Aversa potrà contare su due attaccanti esperti come l'ex Sassuolo e Quagliarella. Per il resto dovrà creare un gruppo compatto, e forse niente più. La scommessa è Ihattaren, centrocampista arrivato in prestito dalla Juventus.

SASSUOLO, voto 7 – Alla fine è rimasto Berardi, mentre ha salutato Caputo. Sarà ancora più linea verde, e per questo la strategia va premiata. A Raspadori e Scamacca (trattenuto, contrariamente alle aspettative) il peso dell'attacco. Henrique sosituirà Locatelli. I neroverdi possono proseguire la loro narrativa frizzante, con un tecnico giovane e in espansione come Dionisi. Non manca, insomma, la coerenza.

SPEZIA, voto 5.5 – Il progetto, ad oggi, è tutto da verificare, e sembra alquanto leggerino. Thiago Motta ha a disposizione una rosa forse eccessivamente esterofila. E' arrivato Manaj in attacco. Basterà? Da Mraz, a Colley e Salcedo, solo scommesse nel reparto offensivo. A centrocampo però può brillare Kovalenko.

TORINO, voto 5 – Mercato a rilento, e qualche lacuna, per Juric. I granata riusciranno ad essere plasmati dal croato come è stato per il Verona? Nelle ultime ore sono arrivati Praet e l'ala Brekalo. Troppo poco. Certo, alla fine è rimasto Belotti. Ma la difesa è corta, e ha perso Nkoulou.

UDINESE, voto 5 – Perso De Paul, la manovrà sarà affidata al Tucu Pereyra. Del resto, in Friuli, è arrivato ben poco. Beto il centravanti brasiliano tutto da verificare; Silvestri riempie la casella portiere, rimasta orfana di Musso.

VENEZIA, voto 5 – E non 4.5, solo per la creatività. In Liguria, quest'estate, i tifosi si sono divertiti ben poco, a leggere i numerosi stranieri dal curriculum non particolarmente affascinante approdati, tutt'insieme, in Serie A. Henry – e non solo per il cognome – può sorprendere in attacco, così come Okereke. Troppo poco, però, per un inizio lanciato. Che, in effetti, non c'è stato.

VERONA, voto 5.5 – Perso Zaccagni, è arrivato Caprari. In attacco si punta sulla sete di rivalsa di Simeone. Di Francesco deve insomma accontentarsi e sperare in più di qualche parabola all'insù. Interessante Hongla a centrocampo, per il resto ben pochi cambiamenti.