“Quanti saluti pubblici ci sono stati dai compagni di squadra per Lukaku? Zero. Si sono sentiti traditi dal belga”. Chiaro, conciso e diretto: così Fabrizio Biasin, in esclusiva per InterDipendenza, racconta il (mancato) saluto del gruppo nerazzurro all’ormai ex centravanti. “L’Inter – sottolinea – eravamo anche noi e gli Scudetti non si vincono da soli. Quelli rimasti vogliono fare i fatti e poche parole”.
Durante l’intervista, che potete rivedere anche sul nostro canale Twich (basta cliccare qui), il giornalista di Libero si è poi soffermato su chi potrà diventare la futura ‘bandiera’ dell’Inter. “Alessandro Bastoni, Nicolò Barella e Milan Skrinar. Quest'ultimo mi infonde fiducia al 100% perché – ha spiegato – era stato messo da parte due anni fa. Aveva mercato ma non ha detto una parola, ha mandato via il suo procuratore e si è ripreso il posto”.
Dopo due giornate sono emersi altrettanti aspetti: Arturo Vidal può essere il valore aggiunto, dopo la deludente scorsa stagione, mentre Martin Satriano la ‘grande’ rivelazione visto che Simone Inzaghi l’ha voluto trattenere nonostante le numerose offerte. “Satriano è il quinto attaccante che lo scorso anno non avevamo. Lui ha possibilità e avrà il suo spazio in Serie A. Dipende molto da Sanchez. Satriano non è il Pinamonti dello scorso anno. Vidal è quello che mi ha spesso infastidito per vari motivi. Speravo si trovasse una soluzione soprattutto per l'ingaggio. Conta però quello che fai sul campo e – ha rimarcato il cronista di Libero – quest'anno ha fatto vedere che con cervello piu essere utilissimo alla causa. Se va avanti così, lo ringrazio”.