Dalla fine del rapporto con Roberto Mancini all'arrivo di José Mourinho. L'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, parla a ruota libera nell'intervista concessa a Dazn.
“Fu una giornata sorprendente – ha detto, ricordando l'ultima dell'attuale commissario tecnico dell'Italia -: avevo l'impegno con lui. Ricordo che lo aspettavo in una casa dei miei genitori. Arrivò invece Maradona che, in quei giorni, era a Milano. Mangiammo insieme“. Moratti parla dunque dell'arrivo di Mancini: “Aveva vinto con un atteggiamento umile e lì dovevo decidere, potevamo ancora percorrere un'altra strada. Sinceramente – ha confessato l'ex presidente a Dazn – pensai che avevo già fatto un passo con l'altro. E dissi che era andata così. L'ho ringraziato. Era un fenomeno“. A quel punto il numero uno dell'Inter non ebbe dubbi su chi puntare per costruire il futuro. “Dissi a Mourinho che dovevamo incontrarci per fare eventualmente un contratto“.
Nei giorni scorsi il giornalista Juanfe Sanz, alla trasmissione El Chiringuito, aveva rilanciato la notizia di un possibile clamoroso ritorno dell'ex presidente. “La famiglia Moratti sarebbe disposta a rilevare le quote di minoranza dell'Inter a partire dal prossimo ottobre, quindi tornare in società dopo quasi 10 anni“. L'approfondimento lo trovate qui. Nelle ore successive era però arrivato il chiarimento: “Essere in minoranza in un club di calcio serve a poco. Cordata italiana come socio di maggioranza al posto di Suning? Al momento non penso ci siano le condizioni per una cordata italiana alla guida del club, a prescindere da me e dalla mia volontà. Certo – aveva detto Moratti – sarebbe bello che, in caso di cessione, la nuova proprietà fosse appassionata“.