L’Inter gioca, il Real Madrid vince. Rodrygo gela San Siro
I barbieri di Saba è una rubrica ideata e curata dall’agente Fifa Sabatino Durante e dal giornalista Raffaele Garinella.
Inter-Real Madrid 0-1
L'Inter si butta via e perde una gara che avrebbe meritato di vincere. Anche il pareggio, per quanto visto in campo, sarebbe stato accolto con rimpianto, figuriamoci una sconfitta tanto ingenerosa quanto beffarda come quella di questa sera. La prestazione è convincente, i nerazzurri mettono alle corde il Real Madrid per buona parte dell'incontro, ma escono con un pugno di mosche in mano. I cambi fanno la differenza nel Real Madrid mentre non incrementano la pericolosità dell'undici nerazzurro. La sensazione è che anziché aiutare l'Inter, complichino i piani. Dumfries fa rimpiangere Darmian, ed a parte un paio di volate ed un recupero, non riesce quasi mai a limitare Vinicius. Dimarco appare lento nei cross, quasi mai pericolosi ed abbastanza facili da arginare mentre Vecino e Correa entrano senza la solita garra.
Primo tempo. Contassero le occasioni da gol, l’Inter avrebbe chiuso i primi quarantacinque minuti in vantaggio di tre reti. Ma nel calcio bisogna buttarla dentro altrimenti ad aumentare, come sancito dal risultato finale, sono i rimpianti e non il punteggio. Decisamente meglio e più in palla i nerazzurri, superiori sul piano fisico agli avversari. Inzaghi imbriglia Ancelotti e costringe il Real Madrid ad un insolito atteggiamento difensivo. I Blancos ringraziano la Dea Bendata che sceglie Courtois come figlio prediletto. Miracoloso il portiere belga sul colpo di testa di Lautaro al 19’ e sulla zampata di Dzeko al 43’. Sul fondo le due occasioni capitate in un minuto – tra il 37’ e il 38’ – a Lautaro e Brozovic. Una questione di millimetri impedisce all’Inter di andare meritatamente in vantaggio. Il Real Madrid si vede solo al 36’ con Eder Militao, inspiegabilmente solo in area di rigore su calcio d’angolo.
Secondo tempo. Il Real Madrid parte con un piglio differente ma è sempre l’Inter ad avere l'occasione per sbloccare la partita. Dopo dieci minuti, Dzeko sfiora il gol con un colpo di testa ravvicinato che trova la provvidenziale risposta di Courtois. Skriniar non è reattivo sulla ribattuta e la bocca resta asciutta. Inzaghi inserisce Dumfries e Dimarco per Darmian e Perisic nel tentativo di mantenere i ritmi elevati. Lautaro e Calhanoglu fanno posto a Correa e Vidal. Vecino concede riposo a Barella a pochi minuti dal termine. Ancelotti getta nella mischia Camavinga e Rodrygo. I cambi, delizia per Carletto, croce per Inzaghi, risultano determinanti. Quando la gara sembra avviata verso lo 0-0, ecco la doccia che gela San Siro. Valverde imbecca Camavinga, pallone scodellato in area per Rodrygo e vantaggio Blancos del tutto immeritato. Signore e signori, a voi il calcio. Chi non segna, rosica.
Il simpatico buffetto. Brozovic è il migliore in campo. Sbaglia il primo pallone dopo settantanove minuti. Regia precisa, visione di gioco ampia. Imprescindibile per la mediana nerazzurra. Skriniar è straordinario per lucidità e capacità nel guidare la retroguardia. Si immola su Vinicius a cinque minuti dalla fine. Non ha colpe sul gol di Rodrygo.
Le rasoiate. Dimarco non replica la buona prova di Genova. Dumfries subisce Vinicius che diventa maggiormente pericoloso dopo il suo ingresso in campo. La sensazione è che i cambi di Inzaghi non aiutino l'Inter. Una rasoiata anche per Dzeko e Lautaro, entrambi poco lucidi sotto porta. Nel calcio bisogna sempre buttarla dentro, figuriamoci contro squadre come il Real Madrid, abili nel punire l'avversario alla prima occasione.