Dopo le prime partite, in casa Inter emergono alcuni dubbi sull'esterno olandese Denzel Dumfries. L'olandese è ancora relegato in panchina in attesa di qualche chance da titolare. Tutti lo confrontano con Hakimi ma pochi si ricordano che il marocchino fino all'autunno in oltrato veniva 'dosato' da Antonio Conte.
Dumfries è in ritardo di condizioni e soprattutto è ancora considerato una seconda scelta da Inzaghi. Se per quattro dei nuovi acquisti nerazzurri l'esordio è stato molto buono, l'ex PSV deve ancora conquistare un posto nello scacchiere tattico. C'è però da far notare un dato particolare. Tutti i nuovi acquisti di Marotta (Calhanoglu, Correa, Dzeko e Di Marco) arrivavano dalla Serie A ed erano già abituati al nostro calcio mentre l'ex capitano del PSV in Olanda giocava un calcio differente con meno tattica. Di fatto lo stesso Hakimi, come spesso molti non ricordano, i primi mesi all'Inter ha faticato. Dalle incertezze nel primo Derby alle panchine con Conte, il marocchino non è stato subito insostituibile. Da dicembre, in poi, Hakimi divenne decisivo e inamovibile. Dunque è presto per dare sentenze su Dumfries, esterno condizionato soprattutto dalla forma fisica non ancora perfetta. Tra mesi di allenamento a parte (dopo aver dichiarato di voler lasciare il PSV) e soprattutto un Europeo giocato, l'esterno sta faticando a trovare la condizione fisica.
Inoltre va aggiunto un dato tattico, l'olandese è sempre stato schierato da terzino in una difesa a quattro e mai da quinto a tutta fascia. Insomma, Dumfries sta ancora imparando e avrà tempo per ripagare l'attesa dei tifosi. Servirà solo pazienza, ma il treno olandese si prenderà l'Inter.