Doveva stare in panchina dopo le tante partite in pochi giorni giocate e visto il tour de force che vedrà l'Inter sfidare Fiorentina ed Atalanta, invece, causa l'infortunio di Joaquin Correa – leggi qui le condizioni dell'attaccante argentino -, Edin Dzeko è entrato in campo e lo ha fatto alla grande. Lo ha fatto a suo modo: segnando. Due gol che spazzano via le critiche degli ultimi giorni, soprattutto dopo le partite contro la Sampdoria ed il Real Madrid, in cui la mira non era stata eccezionale. Primo gol di caparbietà a bucare Skorupski, secondo da posizione impossibile, ma realizzato anche grazie alla complicità del portiere polacco. Insomma, un moto d'orgoglio, quello di Dzeko, che risponde anche ad alcune dichiarazioni della vigilia.
Sì, perchè infatti, nella conferenza della vigilia, l'allenatore della squadra emiliana, aveva fatto delle allusioni sul fatto che, rispetto a Lukaku, era possibile lasciare l'uno contro uno a Dzeko. Smentito subito, vista la doppietta e visto che il secondo gol è arrivato proprio da una situazione di uno contro uno. Ma al di là di questo, una risposta a chi diceva che il bosniaco fosse un semplice regista avanzato che non ha tanti gol nelle gambe e che manca di cinismo. Ebbene, secondo le statistiche della partita di ieri (dati di SofaScore), Dzeko ha segnato i due gol sugli unici due tiri in porta della sua gara. Un cento per cento di realizzazione. Come se ciò non bastasse anche la solita sostanza, con due passaggi chiave che avevano messo in porta i compagni.
L'Inter si gode Dzeko. Dzeko lo sa e continua a segnare e a rendersi utile per la squadra. Servirà la miglior versione dell'attaccante bosniaco per affrontare una stagione che si preannuncia agguerrita. Le premesse sono buone, grazie a prestazioni all'altezza e ai gol. Chi aveva dato per finito il Cigno di Sarajevo, si sbagliava di grosso.