Dumfries ha convinto tutti, sabato, durante la prima gara disputata da titolare in maglia nerazzurra, contro il Bologna. Una partita impreziosita da un assist (quello per Lautaro dell'1-0), ma anche da tante sgroppate che hanno ricordato Hakimi. L'approfondimento odierno de La Gazzetta dello Sport è dedicato proprio al parallelismo fra i due interpreti di destra della fascia nerazzurra.
Il quotidiano riflette su Dumfries: “Il suo esordio da titolare può essere stato un elettroshock per la stagione dell’Inter: è l’attesa conferma che si può ancora viaggiare sulle stesse frequenze del passato. La successione a destra viaggia ad alta, altissima velocità: Denzel in accelerazione a San Siro ha toccato la vertigine di 34,38 chilometri all’ora e siamo in zona Achraf, che l’anno scorso arrivò fino a 34,52. Contro il Bologna l’olandese ha percorso quasi 11 chilometri (10,95) e ha dato una presenza fisica che ha stupito l’intero staff Inter”.
Insomma, Dumfries è ormai entrato a pieno regime nel mondo Inter (l'approfondimento della nostra redazione, clicca qui).
Due retroscena, su nome e infanzia: “Denzel, nome dato dai genitori in omaggio al premio Oscar americano Denzel Washington, da bambino era stato costretto a fare visite su visite perché iperattivo, ma ora tutta quella energia la rovescia in campo”. Una bella storia di progressione, quindi, da proseguire a San Siro, sotto gli occhi attenti di quei tifosi che già lo amano.