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àˆ polemica: Commisso attacca, Antonello risponde con lo stile di Facchetti

Il presidente della Fiorentina non ha usato giri di parole contro gli interisti. L’ad nerazzurro, invece, ha ricordato (a tutti) gli insegnamenti del Cipe

È dallo stile e dall'eleganza del cuore che si riconoscono gli interisti“. Utilizzando la 'finissima' penna di Luigi Garlando, iniziamo il riassunto della polemica innescata da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, e mandata 'in archivio' da una lezione di stile, appunto, di Alessandro Antonello, amministratore delegato dell'Inter.

Commisso, domenica a 90* Minuto, ha attaccato i nerazzurri: “Il mio club paga gli stipendi regolarmente: non è possibile che ogni sei mesi porti soldi in Italia per rientrare nell'indice di liquidità, mentre squadre come l'Inter, la Juventus ed altre non lo fanno. Quando i giocatori non vengono retribuiti c'è un senso di falsità come quando un arbitro non fa bene. L'ho detto anche alle istituzioni. Bisogna essere trasparenti, ognuno deve sapere chi è in regola e chi non lo è. Perché io devo esserlo e altri no? E gli stipendi devono essere tutti pagati“. Commisso ha poi aggiunto: “Per quanto leggo sui giornali, vedo che le regole in merito agli indici di liquidità non sono state rispettate e non è giusto, dalla Juventus che ha 200 milioni di perdite, mentre altri, se non sbaglio l'Inter, sono a 150. Eppure non mi risulta che abbiano avuto delle penalizzazioni in classifica o sul mercato. Noi paghiamo tutto, non abbiamo debiti e i nostri calciatori sono stipendiati nei tempi previsti“.

Il silenzio dell'Inter è stato rotto dalle parole di Antonello, durante la serata di ieri (lunedì 20 settembre) in onore di Giacinto Facchetti. “Giacinto rappresenterà sempre i valori inestimabili come il rispetto e l’eleganza. Il nostro centro sportivo è intitolato a lui e fa sì che la sua memoria possa essere tramandato nel tempo. Era un uomo che amava il silenzio, in un mondo che oggi forse parla troppo“. Poi Antonello ha concluso: “Io dico che ognuno in casa propria dovrebbe cercare di capire come gestire il proprio club. L’Inter ha sempre rispettato le regole. Non è questa l’ora di fare polemiche, bisogna rimanere uniti perché il momento del calcio italiano ed europeo è molto difficile”.

Poche ma incisive parole dunque. Nel pieno rispetto dello stile che avrebbe utilizzato il Cipe, insomma.