A mente fredda: i voti dei nerazzurri dopo il successo di Firenze
Rivisitazione a mente fredda delle pagelle dei nerazzurri. Voti a cura di Raffaele Garinella, direttore editoriale della testata giornalistica
Handanovic: in dieci minuti compie due parate straordinarie e un autentico miracolo su Vlahovic. Tiene l’Inter a galla. Guardia sempre alta, riflessi pronti. Felino. Voto: 7,5
Skriniar: si becca un giallo che non c’è e subisce un fallo non fischiato in occasione del vantaggio viola. Con le buone è insuperabile, a Gonzalez gli riesce con le cattive. Fabbri non se ne accorge. Indomito. Voto: 7,5
De Vrji: partita importante, nonostante qualche balbettio nel primo tempo. Vlahovic gli sfugge realmente in una sola occasione. Per vie centrali non si passa. Muro. Voto: 7
Bastoni: il meno sicuro della retroguardia. Sottil, che non è Garrincha, gli sfugge via in qualche occasione di troppo. Siamo abituati a prestazioni di ben altro spessore. Lento. Voto: 5,5
Darmian: nel primo tempo è in difficoltà e costringe Skriniar agli straordinari su Gonzalez. Nella ripresa è un’altra cosa e fulmina Dragowski con una rete preziosa. Utile. Voto: 6,5
(21’st Dumfries: prova a prenderlo! Un fulmine che sfugge via al malcapitato di turno. Inzaghi lo sta disciplinando tatticamente. La fase di possesso va che è una bellezza. Beep beep. Voto: 6,5)
Barella: nel primo tempo all’Inter manca il suo consueto dinamismo. Se a questo particolare non da poco ci aggiungiamo anche la marcatura asfissiante che gli riserva la mediana viola, la frittata è fatta. Nella ripresa si strappa le vesti come l’incredibile Hulk e torna Mr Assist. L’imbeccata per Darmian è eccellente così come la caramella che Lautaro non scarta. Prezioso. Voto: 7
(25’ st Vecino: quanto è mancata la sua grinta durante la scorsa stagione? Risposta semplice: tantissimo. La sua freschezza permette all’Inter di mantenere il dominio in mediana e alla Fiorentina di girare a vuoto. Fresco. Voto: 6,5)
Brozovic: nel primo tempo griffato Viola, Epic Brozo è uno dei pochi a mantenere sempre la bussola ben orientata. La sua crescita permette all’Inter di dominare la ripresa e di avere sempre superiorità a centrocampo. Epico. Voto: 7,5
Calhanoglu: non ancora disinvolto nella manovra. L’unico pericolo creato dall’Inter nel primo tempo origina da un calcio di punizione che Dragowski devia in corner. Nel secondo tempo disegna una traiettoria degna del Brunelleschi per il colpo di testa vincente di Dzeko. Intermittente. Voto: 6
(37’ st Gagliardini: pochi ma buoni. I minuti che gioca bastano per cogliere l’attimo e lanciare Perisic a rete. Bravo. Voto: 6)
Perisic: nel primo tempo si dedica magistralmente alla fase di non possesso limitando i danni. La Fiorentina si rende pericolosa principalmente sul versante opposto. Nella ripresa, con l'Inter più incisiva, migliora anche la fase di possesso. Sicuramente tra i migliori in campo. Il gol rappresenta la ciliegina sulla torta. Freddo nel depositare in rete il 3-1. Cinico. Voto: 7,5
Lautaro: davanti è una certezza. Sciupa due clamorose occasioni ma c’è sempre e crea apprensione. Difficile da marcare, anche quando è contenuto diligentemente come a Firenze, riesce comunque a ritagliarsi spazi vitali. Presente. Voto: 6,5
(37’ st Dimarco: il suo ingresso consente ad Inzaghi di avanzare Perisic in attacco e di far rifiatare Lautaro. Pochi minuti dopo l’eccellente gara contro il Bologna. È un’Inter in cui tutti saranno protagonisti. Tutti per uno, uno per tutti. Voto: ng)
Dzeko: la fortuna aiuta gli audaci e lui audace lo è sempre stato. Inzaghi aveva già deciso di sostituirlo ma il Fato aveva in serbo qualcosa di diverso. Per esempio un gol di quelli pesanti, determinanti per far comprendere alle inconsolabili vedovelle di Lukaku che sarà anche fisicamente meno devastante del belga, ma in quanto a fiuto per il gol non è secondo a nessuno. Quattro reti in cinque partite e tutte di pregevole fattura. Audace. Voto: 7,5
(25’ st Sanchez: la sua tecnica è sontuosa. Le sue giocate illuminano il calcio. Peccato per il pallonetto che finisce di poco fuori. Altro fieno in cascina. I compagni lo cercano con costanza perché sanno che affidargli il pallone è come blindare lingotti d’oro in una cassaforte. Genio. Voto: 6,5)
All. Inzaghi: cambia il volto della squadra nella ripresa. Lo fa con il dialogo negli spogliatoi. Gli undici che tornano in campo sono gli stessi della prima frazione, ma differenti nell'approccio alla gara. È consapevole che la Fiorentina non può andare a mille per tutti i novanta minuti. Cambi giusti nei momenti giusti. Bravo e fortunato nel non sostituire Dzeko prima del 2-1. Equilibrato. Voto: 7