“Mi ha impressionato la proposta tattica di Simone Inzaghi. Il tecnico italiano, eterno fratello in ombra di Super Pippo, ha allenato appena nove partite in Champions League però la sua Inter ha giocato con un'intelligenza tattica e mentale superiore”.
Queste parole sono state vergate dal giornalista Sergio Cortina per As, uno dei più importanti quotidiani sportivi di Spagna, dopo la partita contro il Real Madrid di Champions League. Il pensiero di Cortina sentenzia quello che è stato ed è il colpo da impazzire di Giuseppe Marotta durante l’ultima sessione di mercato. L’ad nerazzurro, una volta certificato il divorzio con Antonio Conte, non ha avuto dubbi su chi puntare per la panchina della squadra campione d’Italia. Inzaghi, alla guida della Lazio, era stato infatti l’unico in grado di interrompere la ‘tirannia’ della Juventus durante lo scorso decennio. Ma non è solo questo che ha portato il club a sceglierlo. Anzi. Già durante la ‘sua prima vita’ da allenatore, Inzaghi aveva dimostrato di saper imporre una chiara impronta di gioco: la sua Lazio, non dimentichiamocelo, specie nel campionato poi interrotto dalla pandemia, stava letteralmente volando.
“La voglia e la pressione dei suoi centrocampisti, la capacità di difendere a tre o a quattro, cambiando pelle a seconda di quello che richiedeva la partita, o anche il coraggio di attivare in avanti Barella, hanno esaltato e dimostrato la sagacia di Inzaghi. Sul prato del Meazza cammina un grande allenatore” ha aggiunto, nel suo editoriale, Cortina. E i numeri – il parere concorde di chi scrive conta niente – gli danno ampiamente ragione. L’Inter di Inzaghi è una macchina da gol – 18 in campionato in cinque giornate – e di gioco: 19 tiri contro il Real Madrid, 18 contro il Bologna e altri 17 contro la Fiorentina.
Il tecnico interista non si è fatto abbracciare dalla depressione dopo le cessioni di Acrahf Hamiki e Romelu Lukaku. Ha chiesto (e ottenuto) Edin Dzeko e Joaquin Correa per rinforzare l’attacco e Denzel Dumfries per potenziare il centrocampo. Il Cigno di Sarajevo ha già spiccato il volo – leggete il nostro approfondimento -, El Tucu ha salvato l’Inter a Verona con una doppietta e ora tutti aspettano che si riprenda dalla botta al bacino. Poi c’è Dumfries: il suo inserimento è come deve essere, graduale. Inzaghi sa che i mezzi fisici dell’olandese sono impressionanti, ma sa anche che deve ancora migliorare dal punto di vista tattico.
Intanto il ‘colpo da 90’ di Marotta si gode una squadra capace di vincere quattro partite su cinque in campionato e attende un’altra prova del 9: l’Atalanta di Gianpiero Gasperini. I tifosi dell’Inter, però, stiano tranquilli: “Sul prato del Meazza cammina un grande allenatore”