Inter, lo strano caso di Calhanoglu: dall’exploit iniziale al (semi)nulla attuale
Lo strano caso di Calhanoglu: il turco è partito alla grande con la maglia dell’Inter, mentre al momento sembra essere sparito dai radar
Hakna Calhanoglu è stato uno dei rinforzi che la società, quest'estate, ha regalato a Simone Inzaghi.
Dopo l'incredibile accadimento che ha colpito Eriksen il club, pur sollevato dal felice esito della vicenda del danese, si è trovata a dover chiudere un buco con il quale non si pensava di dover avere a che fare. E il turco ha rappresentato l'occasione giusta al momento giusto. Marotta è riuscito a sopperire a ciò che il fato aveva causato senza dover stravolgere i delicati piani economici impostati per il mercato. Inzaghi nella sua conferenza di presentazione ha elogiato Calhanoglu, incoronandolo come il giocatore più adatto a vestire i panni del suo pupillo, Luis Alberto.
La preparazione estiva è stata da sogno. Il centrocampista ha esibito gol, assist e belle giocate, il tutto unito ad un'ottima sapienza tattica. E anche il match con il Genoa (prima di campionato) ha confermato questi standard, visto che sono arrivati una rete e un assist. La storia però, almeno per il momento, sembra essere finita li. Evanescente con Verona, Sampdoria e Real, neanche in campo con il Bologna. Una piccola luce si è riaccesa due giorni fa, quando Calhanoglu ha servito il pallone per il gol del vantaggio.
Il turco insomma si trova a metà tra l'essere una presenza vuota in mezzo al campo, quasi al di fuori del gioco della squadra, alla possibilità di essere letale sui calci piazzati. Sicuramente un'arma per l'Inter sulle palle inattive, ma troppo poco per un giocatore chiamato a non far rimpiangere uno come Christian Eriksen. L'ex Milan dovrà dimostrare di essere il giocatore degli ultimi sei mesi della scorsa stagione (quando gli stadi erano vuoti), e non il giocatore insicuro che soffre la pressione di una grande squadra. Al momento sembra essere capace di sfoggiare la miglior versione di se stesso solo quando le cose sono semplici, mentre lo si vede ritirarsi nel suo guscio quando le difficoltà crescono. Acquisendo consapevolezza di sé e dei propri mezzi Calhanoglu diventerebbe una delle frecce migliori nella faretra di Inzaghi. E non solo sui calci da fermo.