A più di un tifoso nerazzurro la designazione di Maresca per Inter-Atalanta ha fatto storcere la bocca. Nulla contro l’arbitro, sin bene inteso, solo che qualche episodio non positivo durante pregresse direzioni di gara dell’Inter è ancora vivo nella memoria di tanti. Difficile dimenticare il diverbio con Antonio Conte dopo Udinese-Inter dello scorso campionato. Abisso sarà il quarto uomo, ed anche in questo caso la mente non può tornare a quel Fiorentina-Inter di due stagioni fa con Luciano Spalletti infuriato a fine partita per un rigore inesistente fischiato in favore dei viola e poi trasformato da Veretout.
Sbagliare è umano e siamo convinti che gli errori possano capitare a chiunque. Mica solo agli arbitri che, dopotutto, sono di carne ed ossa. Siamo convinti – oltre che fiduciosi – che con l’introduzione del Var, nonostante qualche applicazione dello stesso non sempre uniforme, gli errori si ridurranno sempre più. A proposito di Var, il vigile occhio dietro la camera sarà quello di Aureliano. Una gara di cartello in cui le due squadre faranno di tutto per conquistare il successo. L’Inter dovrà fare molta attenzione. L’approccio iniziale, rispetto a quanto visto contro la Fiorentina, dovrà essere diverso.
I viola sono parsi adolescenziali nella gestione delle energie. Hanno dato tutto per un tempo finendo col rimanere a corto di fiato nella ripresa. L’Atalanta è di ben altra pasta. Si tratta di squadra matura abile nel riuscire a sfiancare le prede così come un saggio ghepardo con le gazzelle. Una trappola da evitare è proprio quella di fare il gioco di Gasperini. Inzaghi questo lo sa bene e le celebri battaglie contro la Dea dei tempi andati – quando sedeva sulla panchina della Lazio – sono ancora sotto gli occhi di tutti. Bei ricordi di un calcio spettacolare da ambo le parti dove gli unici errori erano quelli sotto porta degli attaccanti o in marcatura dei difensori. Di altri ne faremmo volentieri a meno, ancor più da quando si può fare affidamento al prezioso supporto della tecnologia. Errare è umano, perseverare è diabolico. Vale sempre e in ogni settore.
Così è (se vi pare).