Un giocatore che questa estate sarebbe potuto passare all’Inter per sostituire Romelu Lukaku e che adesso i nerazzurri si ritroveranno come temibilissimo avversario. Inter-Atalanta di domani sera a San Siro, per Duvan Zapata, non sarà una partita come le altre, per lui che aveva acconsentito al trasferimento a Milano, ma che, vista la preferenza di Inzaghi per Correa – vedi qui le condizioni dell’argentino in vista di domani – e visto l’infortunio accorso all’attaccante colombiano ad inizio stagione, non ha potuto realizzare questo desiderio. Ma la storia di Zapata rappresenta quello che è anche la storia recente dell’Atalanta: fatta di costante crescita e di acquisizione di uno status e di una dimensione molto importante.
Da quando è arrivato in Italia, infatti, Zapata si è consacrato nel nostro calcio ed anche a livello internazionale, giocando sempre la Champions League e diventando l’attaccante principe della sua nazionale. Un attaccante scoperto dal Napoli di Rafa Benitez, che lo portò in Campania nel 2013 per farlo crescere alle spalle di un certo Gonzalo Higuain e in cui totalizzò 11 gol in 39 partite in due anni, prima di passare all’Udinese. In Friuli riuscì a trovare la continuità tanto agognata, soprattutto nella seconda stagione in cui giocò praticamente tutte le partite di campionato con i bianconeri, segnando anche 10 gol. Ma per Zapata, quella di Udine, non era ancora la tappa ideale e allora eccolo a Genova, alla volta della Sampdoria di Marco Giampaolo. Un allenatore che, spesso e volentieri lo ha schierato in campo – 31 volte, con anche 11 gol all’attivo -, ma che non lo vide bene nel suo collaudato 4-3-1-2, tanto da optare per la cessione. Ed ecco allora la soluzione Atalanta, squadra con il quale è alla quarta stagione e con cui, grazie ad un allenatore come Giampiero Gasperini, è riuscito a trovare la sua definitiva consacrazione in campo, divenendo non solo un attaccante d’area, ma anche uno capace di sapere spaccare le partite grazie al suo strapotere fisico.
Insomma, Zapata è pronto a far vedere all’Inter che, sul suo contro, si sbagliava e che avrebbe fatto meglio a portarlo a Milano. Per questo il colombiano, domani, sarà una della bocche di fuoco atalantine più pericolose. Altro particolare? Zapata non ha mai segnato all’Inter con la Dea, motivo e stimolo in più per far bene domani. Toccherà a Skriniar e compagni riuscire a limitarlo quanto più possibile per fare in modo che non possa mettere in gioco il suo strapotere fisico.