à‡alhanoglu: un anonimato che fa rumore. I numeri del turco

Hakan Çalhanoglu ed un anonimato che inizia a preoccupare. Proprio così. Il turco, dopo l'ottimo esordio contro il Genoa ad inizio campionato (gol ed assist per lui), non è più riuscito ad imporsi come ci si attendeva. Doti balistiche (frequenza gol ogni 372 minuti), senso dell'inserimento, piede educato per servire i compagni. Tutto ciò, ad oggi, non è stato ancora visto nella sua massima espressione. Il match di ieri sera (sabato 25 settembre 2021, ndr) contro l'Atalanta ne è l'ennesima prova (leggi qui le nostre pagelle del match).

Cinquantasette minuti per lui con una valutazione statistica – basandosi su i dati forniti da SofaScore – pari a 6.6. Un po' troppo alta? Forse. Sta di fatto che questo voto lo aveva già preso nella trasferta al Marassi, contro la Sampdoria, dove anche in quella giornata le sue prestazioni non erano state memorabili. Complice un nuovo ruolo – terzo di centrocampo posizionato a sinistra, e non più trequartista alle spalle di un'unica punta – il numero 20 nerazzurro fatica ancora a trovare la collocazione esatta. 

Dopo una buon prova nell'ultima trasferta contro la Fiorentina, soprattutto nei calci piazzati, ecco il passo indietro. 41 tocchi del pallone (gli stessi di Firenze), con una precisione – rispetto a martedì 21 settembre – scesa circa del 16% (75,9% vs 92%). A questi va aggiunta l'assenza di passaggi chiave ed una precisione nei cross non registrata, avendone effettuato uno solo non andato a buon fine. Per quanto riguarda i tiri, ovvero quella che dovrebbe essere la specialità della casa, sono stati registrati solamente 3 dei quali due bloccati(uno ad inizio match con la palla contro la barriera da posizione interessante) ed uno fuori. C'è da dire che questi numeri potrebbero essere frutto di una prestazione molto più difensiva che offensiva, da parte del turco. Infatti, dando un'occhiata alla sua heatmap, si può notare come il raggio d'azione – nei minuti sul terreno da gioco – sia stato molto arretrato, concentrandosi tra la mediana e la retroguardia, con qualche sprazzo maggiormente concentrato sulla sinistra – quindi decentrato – in zona offensiva.

E dire che, nei primi minuti, l'atteggiamento sembrava dei migliori con pressing alto, recuperi (due intercetti) ed alcuni contrasti (5 contrati totali a terra, con due vinti). Un dato incoraggiante, al quale si può dare diverse letture, è la diminuzione delle palle perse (solo 8) in linea con l'ultimo match. Sono lontani i numeri dell'esordio (14 possessi persi contro il Genoa) o quelli delle partite seguenti (19 contro il Verona ed 11 contro la Sampdoria): più precisione o meno propositività? Ottimo quesito.

Sta di fatto che, ad oggi, Çalhanoglu non sta rendendo come ci si aspettava. Urge uscire dall'anonimato.