Il pareggio pirotecnico di ieri sera per 2-2, è stata la dimostrazione vivente di come, per l’Inter di questa stagione, se c’è una fase di gioco che funziona a menadito è quella offensiva. Soprattutto, questo aspetto è ravvisabile in un giocatore: Lautaro Martinez. La partita del Toro contro l’Atalanta ha mostrato tutte quelle che sono le sue caratteristiche: non un vero e proprio 9, ma nemmeno un 10 puro. Una sorta di 9 e mezzo capace di tessere il gioco della squadra, di rifinire e di giocare allo stesso tempo di sponda, spalle alla porta e, ovviamente, di fare gol – clicca qui per leggere la pagella dell’attaccante.
Un giocatore che, insieme a Barella, ha dimostrato di saper fatto tutto all’interno del suo reparto ed uno dei veri e propri potenziali fenomeni della rosa di Simone Inzaghi. Secondo i dati raccolti da SofaScore, che avvalorano quanto riportato sopra sulla partita totale giocata da Lautaro, l’argentino oltre al gol ha partecipato spesso anche alla fase difensiva con un fallo fatto e andando spesso a contrasto – sei quelli fatti e due quelli aerei, di cui uno vinto. Giocatore che non ha toccato spesso il pallone – 32 volte soltanto -, ma che quando lo ha fatto è stato capace di creare scompiglio e di far male – si veda gol, una vera e propria perla, ma anche il dribbling che, nel secondo tempo, dopo uno scambio con Perisic, lo ha portato vicino alla doppietta.
Insomma, magari ancora dovrà lavorare sulla continuità nei vari impegni ravvicinati, ma quello che è certo è che Lautaro è l’unico vero attaccante che deve stare al centro tattico, e non solo, dell’attacco dell’Inter. Il giocatore di riferimento da cui tutta la manovra offensiva della squadra deve passare. E ieri ne è stata una gran bella dimostrazione.