Il rigore sbagliato da Dimarco è stata l'immagine più forte della sfida pareggiata sabato contro l'Atalanta. Un tiro dal dischetto che, fosse finito in rete, avrebbe probabilmente consegnato una vittoria di diamante ai nerazzurri. Ma i rigori si sbagliano (leggi qui il nostro approfondimento sull'errore di Dimarco), e all'Inter nessuno ha certo fatto pesare lo sbaglio all'esterno mancino, autore fin qui di un campionato all'altezza.
La Gazzetta dello Sport rimarca: “Lo ha osannato la curva, lo ha abbracciato Inzaghi, gli ha scritto il vicepresidente Zanetti, lo hanno confortato i compagni uno ad uno. Pure Ivan Perisic, l’altro che avrebbe potuto calciare al posto suo e che ha uno storico di 4 realizzazioni su 8 tiri. Nella mattina di sabato sia Dimarco che il croato avevano provato i tiri dal dischetto ed entrambi avevano mostrato di avere il piede piuttosto caldo: erano pronti all’occorrenza. Per stessa ammissione dell’allenatore, è stato scelto Dimarco solo perché era più fresco in quel momento della battaglia”.
Ma quali sono le reali gerarchie per i tiri dagli undici metri? Il quotidiano specifica come il rigorista numero uno sia ovviamente Lautaro Martinez, dopo di lui si piazza Hakan Calhanoglu. Tra Perisic e Dimarco, allora, il dualismo è nato solamente perché i primi due non erano più in campo.
E Dzeko? Il bosniaco non rientra nei candidati più apprezzati, “esperto navigatore di mille mari ma non certo provetto rigorista (solo 11 su 21 reti, 52,3% di efficacia)”, chiarisce il giornale.