Inter a metà , ‘sa dominare ma traballa troppo’. C’è un motivo
E’ un’Inter che segna tanto, ma concede altrettanto, quella vista in queste prime settimane di stagione. La Gazzetta dello Sport fa il punto
L'Inter segna tanto. Ma, al contempo, subisce anche tanti gol. E' la terra di mezzo in cui oggi è la squadra nerazzurra. La Gazzetta dello Sport fotografa la situazione: “L’ Inter di Simone è ferma a metà del guado, sospesa tra l’estasi e l’inquietudine: sa dominare, e pure tanto, ma a volte traballa un po’ troppo. La squadra ha elaborato definitivamente il lutto di Hakimi-Lukaku e ha armato davanti una potentissima macchina bellica, eppure dietro sta conoscendo affanni a cui non era più abituata”.
Insomma, qualcosa da risolvere c'è. Eppure, ai nastri di partenza il problema sembrava quello di trovare i gol perduti con la cessione del centravanti belga al Chelsea, e della freccia marocchina al Psg. Invece l'Inter sembra non aver perso nulla proprio in zona offensiva (leggi i numeri d'oro – in attacco – della nuova Inter, clicca qui).
Il muro difensivo – spiega il quotidiano – è invece da ricostruire. Riferimento ovviamente a Skriniar, De Vrij e Bastoni. La valutazione è franca: “Il trio offre ampie garanzie, ma un po’ di riposo a qualcuno servirebbe. Ad esempio Skriniar, ingordo, ha giocato 900 minuti filati, 10 partite su 10 tra Inter e Slovacchia senza mai lasciar cadere una briciola”.
Con lo Shakhtar servirà tornare alle antiche abitudini. Un'Inter attenta e invalicabile, non dovrà concedere nulla. Il quotidiano s'interroga sulle differenze dalla passata stagione, proprio in merito alla gara con l'Atalanta appena disputata: “L’anno scorso l’1-0 casalingo alla Dea arrivò con un possesso palla del 44% e un baricentro molto basso fissato a 44,8 metri, mentre quest’ultimo pirotecnico 2-2 è figlio di quasi un 50% di possesso e di un baricentro portato più su, a 51 metri. Insomma, è in atto una mutazione genetica e, per renderla davvero felice, l’Inter ha bisogno di togliersi di dosso ogni insicurezza”.