A mente fredda: i voti dei nerazzurri dopo il pareggio contro lo Shakhtar
Rivisitazione a mente fredda delle pagelle dei nerazzurri. Voti a cura di Raffaele Garinella, direttore editoriale della testata giornalistica
Handanovic: serata tutto sommato tranquilla. Lo Shakhtar si lascia preferire per il possesso palla. Ma è fine a se stesso e l’unica vera occasione capita a Pedrinho. Ci pensa Skriniar a togliere le castagne dal fuoco. Inoperoso. Voto: 6
Skriniar: è dovunque. Chiude con tempestività e precisione ogni iniziativa offensiva dello Shakhtar. Provvidenziale su Pedrinho. Salva l’Inter da un gol sicuro. Elegante. Voto: 7,5
De Vrji: buona partita. Lo Shakhtar crea pochi grattacapi per vie centrali. Pericoloso su calcio d’angolo quando sfiora il gol partita. Tranquillo. Voto. 6
Bastoni: partita di sacrificio. Si nota poco in fase di impostazione e deve chiudere anche quando Dimarco è in ritardo. Infaticabile. Voto: 6,5
Dumfries: parte molto bene ma cala alla distanza. Più intraprendente nella prima frazione, si lascia cogliere da inspiegabile timidezza nella ripresa. Manca in fase di possesso e costringe l’Inter ad abbassarsi troppo. Timido. Voto: 5,5
Vecino: ordinato in fase di non possesso, poco intraprendente in fase offensiva. Manca la solita garra e non è un particolare da poco. Si accende a sprazzi, ma la prestazione è comunque insufficiente. Intermittente. Voto: 5,5
(36’ st Gagliardini: ng)
Brozovic: quando la sua regia non brilla, sull’Inter cala il sipario. A Kyev è mancata la solita precisione abbinata al classico ordine con cui guida i compagni. Stanco. Voto: 5,5
(12’st Calhanoglu: si vede solo nel finale. Ha la possibilità di far male dalla distanza, ma il suo tiro ricorda quelli mal riusciti di un celebre videogame degli anni ‘90. Gira a vuoto. Confuso. Voto: 5)
Barella: il solito motorino. Brilla maggiormente nel primo tempo, meno nella ripresa quando cambia ruolo. Non è un regista e si vede, ma non si risparmia neanche per un minuto. Generoso. Voto: 6,5
Dimarco: la sensazione è che sia ancora scosso per il rigore fallito contro l’Atalanta. Non si accende mai, limitandosi alla sola fase di non possesso. Non sempre sicuro, costringe Bastoni agli straordinari. Dalle sue parti gli avversari vanno via che è una bellezza. Per gli occhi ucraini. Confuso. Voto: 5
(36’ st Perisic: ng)
Lautaro: serata non fortunata. Nella ripresa ha sui piedi l’occasione del vantaggio, ma spara alto. Inzaghi lo sostituisce e, di fatto, priva l’Inter di riferimenti in avanti. Dzeko era già uscito. Spuntato. Voto: 5,5
(26’st Sanchez: si piazza alle spalle di Correa, ma l’argentino – pur duttile – non è una classica prima punta. Si ostina nel mantenere troppo il pallone tra i piedi e finisce come Narciso. Si specchia nelle sue giocate prive di concretezza. Fumoso. Voto: 5)
Dzeko: il gol che fallisce a pochi centimetri dalla porta è clamoroso. Bastava soffiare dolcemente per spingere il pallone in rete, invece il gigante bosniaco realizza un touch down degno del Super Bowl. Peccato. Da un calciatore della sua classe, dotato di sensazionale fiuto per il gol, certi errori sono inaspettati. Capita anche ai migliori. Nella ripresa si addormenta e Inzaghi gli concede il riposo. Impreciso. Voto: 4,5
(12’st Correa: agisce alle spalle di Lautaro ma per poco tempo. Inzaghi lo priva del partner ed inserisce Sanchez, un altro che cerca sempre di imbeccare il compagno di reparto. Avrebbe meritato maggior fortuna sul tiro a giro che impegna Pyatov. Il suo ritorno è prezioso. Ritrovato. Voto: 6)
All. Inzaghi: a noi risulta facile essere allenatori in panciolle, comodamente seduti sul divano di casa. Fatta questa doverosa premessa, con umiltà scriviamo che alcune scelte dell’allenatore non ci hanno particolarmente convinto. Soprattutto qualche cambio nella ripresa. Nonostante questo, la squadra ha avuto le migliori occasioni per conquistare l’Intera posta. Pensieroso. Voto: 5,5