Conte incensa Lukaku: il retroscena di mercato e l’incredibile paragone
Antonio Conte torna a parlare di Romelu Lukaku, svelando un retroscena di mercato e facendo un paragone davvero molto importante
Intervenuto dagli studi di Sky Sport, in cui è special guest per commentare la Champions League, l'ex allenatore dell'Inter Antonio Conte, ha parlato di uno dei più pericolosi avversari della Juventus, questa sera, l'ex numero 9 nerazzurro, Romelu Lukaku. L'attaccante belga, che lo stesso Conte ha tanto reclamato nel suo primo anno all'Inter, è stato spesso vicino ad essere allenato dall'ex ct della Nazionale e proprio per questo che, Conte, ha rivelato un retroscena di mercato, facendo anche un paragone molto importante.
Ecco le sue parole: “Portarsi Lukaku in area? Se ci giocassi da avversario gli direi di tenerlo lontano dall'area. Il problema però è che anche da centrocampo lui sa attaccare con forza la profondità. Lui sa fare entrambe le cose. Sia stare in area che attaccare gli spazi e servire i compagni. Questa specificità la vedo in Haaland. Anche lui è strutturato, se te lo porti in area ti ammazza, ma anche in velocità ti fa male”.
Conte, poi, ha aggiunto: “Ecco perchè lo ho voluto fortemente e lo ha inseguito. Lo volevo già quando era al Chelsea e l'avevo chiesto perfino quando ero alla Juve e lui giocava al WBA. Puoi usare il centravanti come punto di riferimento che va a cercarsi il difensore avversario. Oppure puoi usarlo sia per servire i compagni che per attaccare gli spazi in verticale con gli esterni. Romelu sa fare entrambi gli schemi”.
Insomma, un amore ed una stima, quello tra Conte e Lukaku, che ha radici antichi e che è stato sublimato nell'esperienza in nerazzurro da parte dei due. Vedremo se, in futuro, le due strade potranno reincontrarsi di nuovo in altre squadre. Di sicuro, la valorizzazione che il belga ha avuto con il tecnico leccese, non l'ha mai avuta in nessun'altra squadra in cui ha giocato e nessuno gli ha permesso di raggiungere i risultati che ha raggiunto con la maglia dell'Inter.