Frank de Boer torna all’attacco dell’Inter.
Il tecnico olandese, che nel 2016 fu chiamato a succedere all’attuale ct della Nazionale, Roberto Mancini che decise di lasciare l’Inter poco prima dell’inizio del campionato, non ha lasciato un gran ricordo di sé in nerazzurro e nemmeno il nerazzurro è riuscito a lasciare qualcosa di positivo in lui – clicca qui per leggere il resoconto della sua esperienza all’Inter. Una stagione travagliata in cui de Boer venne esonerato e sostituito da Stefano Pioli. Proprio per questo, l'ex ct dell'Olanda, intervistato dalla rivista olandese Tijdschrift, ha rincarato la dose sulla sua ex squadra e sull’ex presidente Erik Thohir – vedi qui le sue precedenti dichiarazioni.
Ecco le sue parole: “Ero abituato all’Ajax, dove non solo conoscevo tutti, ma anche tutte le sezioni mi sostenevano. All’Inter invece le gambe della mia sedia sono state subito segate da una quinta colonna e un ex presidente scontento”.
“Quando ho firmato con l’Inter ho iniziato ad approfondire i valori fondamentali del club – ha aggiunto de Boer -. Volevo capire perché un club così speciale in passato non avesse vinto nulla negli ultimi anni. Ho parlato con tutti coloro che hanno lavorato nel complesso di allenamento, con i giocatori, gli allenatori, i portieri, i cuochi e ho chiesto loro cosa significasse per loro l’Inter e come doveva crescere il club, ma ho visto subito, mentre ci sedevamo intorno al tavolo, che nessuno avrebbe detto niente. Quindi quella conversazione fu completamente inutile. Se avessi saputo cosa stava succedendo all’Inter non avrei mai firmato. Hanno continuato allo stesso modo dopo che me ne sono andato, con il risultato che ci sono stati non so quanti allenatori dopo di me. So quanto sia importante il riposo quindi ho voluto concederlo ai giocatori dopo un periodo intensivo di quattordici giorni di partite e allenamenti per poi ricominciare. Beh, un giorno libero non era nel dizionario. Col senno di poi ci ho messo troppa energia, mentre in un club del genere conta solo vincere”.