Marco Ballotta torna sul contatto fra Handanovic e Defrel. E poi, in ottica mercato, dice chiaramente: “Al momento non vedo portieri liberi migliori dello sloveno”.
La decisione di non fischiare il rigore ha creato non pochi mugugni, ma ha trovato la benedizione dell’ex calciatore. “Sei sempre esposto come portiere, se lo tocchi è rigore. Gli attaccanti – dichiara Ballotta in esclusiva per InterDipendenza – sono furbi, allargano il pallone per poi venirti a cercare anche se questa cosa non ha senso. E’ una regola che andrebbe cambiata, se il pallone andasse verso la porta è un discorso, se l’allarghi per cercare il contatto non andrebbe fischiato. Il portiere a tu per tu è impotente”.
Dall’alto della sua esperienza, l’attuale presidente e direttore generale del Castelvetro ha analizzato il momento che sta vivendo il portiere sloveno soprattutto per le critiche delle ultime giornate causate da prestazioni poco brillanti (ma non è tutto da buttare, leggi qui i numeri di Handanovic).
“E’ forte psicologicamente, lo conosco. Ha già passato questi momenti ed è importante superarli. Capitano a tutti questi momenti, bisogna recuperare velocemente e non pensare all’errore. E’ proprio questa la forza e la caratteristica di un portiere. Lui è ancora all’altezza ma bisogna guardare al futuro perché la carta d’identità si allunga per tutti. All’altezza dell’Inter, parliamoci chiari, non è che ce ne siano molti e quelli bravi sono già accasati in squadre importantissime. Attualmente non vedo portiere liberi migliori dello sloveno”.
Proprio da un dirigente competente arriva un importante consiglio che riguarda la programmazione societaria e soprattutto la politica da attuare sul mercato. “Vendere calciatori per 100 milioni, Pogba docet, è sempre una buona operazione perché è indubbio che i bilanci siano fondamentali. Indebitarsi – spiega con certezza Ballotta – per cercare di vincere non dovrebbe essere possibile e dovrebbe esserci una regola comune per tutti: il Financial Fair Play. Vedo, però, che gli arabi spendono milioni senza limite ma devono ancora vincere qualcosa in Europa. Avere buoni dirigenti è più importante di avere tanti soldi. Ci vuole una politica equilibrata con una giusta programmazione. L’Atalanta in questo può essere un riferimento”.
La frecciatina è chiaramente rivolta a club come City e Psg che nelle ultime sessioni di mercato hanno completamente escluso, in maniera indiretta, molte squadre dal mercato proprio per la differenza economica che li contraddistingue. Sulla politica gestionale, Gianfelice Facchetti, aveva espresso il suo parere in un'esclusiva ai nostri microfoni (clicca qui).