Nicolò Barella ieri si è reso protagonista di una prestazione negativa in Italia Spagna.
Un evento che risulta più unico che raro (qui le pagelle di ieri), visto che il centrocampista nerazzurro è solitamente sinonimo di grandi prestazioni, fatte di intensità, corsa e un notevole dispendio di energie. Che possa essere proprio questa la causa della performance al di sotto delle aspettative vista ieri? Effettivamente Barella è un inamovibile di Inzaghi come lo era stato per Conte, e anche Mancini difficilmente rinuncia a lui. Il risultato è che l'ex Cagliari da marzo ad oggi ha disputato ben 29 partite tra Inter e nazionale italiana.
Moltissimo anche per un ragazzo considerato instancabile. E non va dimenticato che da giugno 2020 non si è praticamente mai fermato. Campionato, poi Europa League fino al 21 agosto e poi a settembre di nuovo la serie A. Moltissimo per uno che non si limita fare presenza in campo. Nel 2021 infatti ha sfornato 3 gol e 7 assist con la maglia nerazzurra. Con l'Italia invece in 6 partite (Mancini ha rinunciato a lui solo in un'occasione) ha realizzato 1 assist ed il gol che ha sbloccato la gara con il Belgio.
I numeri sono impressionanti, ed incredibile ma vero sembra mostrare ancora margini di crescita. Con il nuovo allenatore infatti sta mostrando un'arma, quella dell'assist, che finora era apparsa marginale. Già 3 in 7 partite i passaggi decisivi per Barella, che sta aggiungendo alla sua più che nota quantità anche un importante livello di qualità. Un tuttocampista che un anno fa di questi tempi faceva il trequartista con Conte, mentre ora spesso viene impiegato nel ruolo diametralmente opposto di vertice basso. Diventa lui il regista quando Brozovic lascia il campo. Il titolo di migliore centrocampista della stagione 2020/2021 appare dunque strameritato, e sembra difficile immaginare limiti. Eppure ieri anche il più inossidabile dei giocatori ha mostrato di poter soffrire la stanchezza. Ma forse, tutto sommato, è anche perdonabile.