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All. Sheriff: “L’Inter ha punti deboli e dovremo colpirla”

Il tecnico della squadra moldava ha parlato della sfida di domani contro la squadra nerazzurra, concentrandosi molto su cosa non va negli avversari

Yuriy Vernydub, allenatore dello Sheriff, sfida l’Inter.

Il tecnico della squadra moldava che, lo ricordiamo, è la sorpresa del girone in cui figura anche la squadra di Simone Inzaghi con il punteggio pieno, ha presentato nella conferenza stampa di oggi la partita contro i nerazzurri che sono chiamati obbligatoriamente alla vittoria per non mettere in maniera pressocchè definitiva fine alle speranze di poter superare un girone che l’Inter non passa dal 2011.

Ecco le parole dell’allenatore dello Sheriff: “San Siro è uno stadio altrettanto storico dopo aver giocato al Bernabeu, dove hanno allenato e giocato grandi personaggi. Io ci sono venuto da spettatore 2-3 volte, credo. Ricordo un Milan-Fiorentina e un Milan-Lazio nei primi anni 90″.

Su Ancelotti e gli allenatori italiani: “Carlo, come Lippi – un grandissimo, che ho sempre seguito con interesse – è un maestro. Mio figlio mi aveva regalato l’ultimo libro di Ancelotti, Il leader calmo, l’ho letto a fondo tante volte. E dopo che l’ho battuto a Madrid mio figlio subito mi ha rinfacciato: “Hai visto che hai fatto bene a leggere il suo libro. È tutto merito mio se hai vinto col Real…””.

Sugli allenatori da cui ha imparato: “Dopo i primi anni ho studiato calcio aggressivo, d’attacco, la costruzione dal basso, per me Wenger è stato d’esempio, mi piaceva molto il suo Arsenal. Quindi sono passato ad analizzare due riferimenti diversi ma i migliori al mondo, Pep Guardiola e José Mourinho, che ha avuto un periodo top dal Porto all’Inter pur con un calcio diverso. Ora mi piace il giovanissimo Nagelsmann del Bayern, fa cose incredibili, un 3° e un 2° posto col Lipsia, ora in Baviera e ha solo 34 anni. E, pur se sono più vecchio, in certe cose mi ispiro a lui”.

Sull’Inter: “L’entusiasmo per il dopo Madrid può giocare brutti scherzi, temo la troppa attenzione mediatica. Meglio rimanere nell’ombra. A Milano e al ritorno sarà dura, l’Inter gioca diversamente da Real e Shakhtar. Hanno un modulo nuovo per noi, a 3 dietro e a 5 in mezzo. Spero che i miei ragazzi siano consapevoli delle nuove difficoltà e rimangano concentrati. L’attacco dei milanesi è fenomenale, fra Dzeko, Lautaro e Correa sarà durissima, fanno male. E non sottovaluto certo gli altri reparti, fra centrocampisti esperti e di talento come Calhanoglu o Barella. E in difesa Skriniar mi piace perché vince sempre i contrasti aerei. L’Inter poi è molto pericolosa sui calci piazzati. Proveremo a fare il nostro calcio, so bene però che l’Inter ha un altro valore di giocatori rispetto al nostro. Ovvio, non rinunceremo a giocare, a impostare, ad attaccare quando possibile. Sono sicuro che loro presseranno alti, non ci faranno respirare, dovremo essere bravi in contropiede. So poi che quel che studiamo a tavolino è una cosa, ciò che succederà, vedremo… E sono consapevole che il possesso palla sarà dominato dall’Inter, bisognerà aspettare. Perché ogni squadra ha il suo tallone d’Achille, noi dovremo scoprire quello dell’Inter. Dove colpire e far male”.

Sulla Superlega: “E’ un’idea stupida, non la posso accettare. Il calcio è di tutti, di chi merita. La Superlega privilegia club già ricchissimi, capisco gli interessi, ma è l’opposto dei valori dello sport, di cui noi siamo stati la dimostrazione. Va dato il giusto premio a chi lo merita. Il calcio non è solo élite”.