Inter: “Da Inzaghi che lezione di fair play”.
Si intitola così il corsivo di Tuttosport in edicola oggi, lunedì 18 ottobre. “Rissa in campo, rissa negli spogliatoi, il solito idiota a fare buu a un giocatore, versioni dei fatti date faccia a faccia e ribaltate davanti alle telecamere. All'Olimpico – si legge – c'è stato un compendio del bestiario calcistico. A distinguersi dalla massa solo Simone Inzaghi”. Secondo il quotidiano sportivo “di alibi per giustificare il ko, dalle Nazionali all'atteggiamento poco decubertiano di Felipe Anderson, ne avrebbe avuti tanti così. Invece – scrive Tuttosport – parlando a Inter Tv (dove le sue lamentele avrebbero trovato facile sponda, essendo il canale tematico del club) ha descritto così l'episodio incriminato: 'L'arbitro non poteva fermare il gioco perché non era un colpo alla testa'”. Per questo motivo, Tuttosport sentenzia (ci sia concesso di aggiungere: correttamente) che “facile parlare quando si vince, da giganti quando si perde”.
Insomma: un vero e proprio elogio a Inzaghi che, dopo il ko contro i biancocelesti, non ha cercato scuse. E non lo ha fatto nemmeno con i suoi giocatori come racconta, sempre oggi, il Corriere dello Sport: “Alla partita decisiva per il suo futuro in Champions, l'Inter arriva con addosso la rabbia per la prima sconfitta in Serie A, un ko evitabile che il gruppo dovrà 'riscattare' immediatamente. Questo – rivela il quotidiano sportivo – ha chiesto Inzaghi nelle poche frasi con i suoi uomini prima di una seduta a due velocità (defatigante per i titolari, più intensa per gli altri)”. Ramazzotti aggiunge come il tecnico abbia “ribadito che, in un'ora di sostanziale controllo del match (quello contro la Lazio, ndr), serviva più attenzione nell'ultimo passaggio e cattiveria nelle conclusioni”.