Inter-Juventus non è mai una sfida come le altre. E poi dal 1998, dallo scontro Ronaldo–Iuliano, è cambiato qualcosa.
La rivalità ha infatti radici che affondano nella Storia. Oggi, sabato 23 ottobre, la Gazzetta dello Sport analizza quello che è stato Inter-Juve da 112 anni a questa parte. Il Derby d'Italia (di cui vi abbiamo parlato in maniera approfondita) è una sfida in cui, come scrivono gli articolisti Della Valle e Stoppini, “dentro c'è di tutto. C'è Giuseppe Meazza, che animava la partita giocando sotto gli occhi di Re Vittorio Emanuele III. C'è Benito Lorenzi, che provocava gli avversari, come quando cominciò a chiamare Boniperti 'Marisa' per via dei capelli biondi”.
Dalle più iconiche delle sfide agli scontri dentro e fuori dal campo. Come nel 1961, dopo che fecero rigiocare un Inter-Juve assegnato all'Inter a tavolino a causa dell'invasione di campo dei tifosi bianconeri. Angelo Moratti mise in campo i giovani: finì 9-1 per la Juventus. Passando poi per il 1983, pullman interista assalto con tanto di Giampiero Marini ferito. E li si che arrivò la vittoria a tavolino. Ma Inter-Juve è anche sfida di tradimenti. Come “Trapattoni che lascia i bianconeri e va a scrivere lo scudetto dei record in nerazzurro”. Oppure Altobelli che, come Boninsegna, passa dai nerazzurri ai bianconeri.
Ma dal 1998 in poi è cambiato qualcosa, dicevamo. La rivalità si è accesa ulteriormente. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport c'è un prima e dopo lo scontro Ronaldo-Iuliano. Basti pensare a Gigi Simoni che urla “si vergogni” all'arbitro Ceccarini oppure a Massimo Moratti che pensa al padre. “Avrei dovuto far giocare i ragazzini” aggiungendo che “questo campionato è falsato”. Storia del match che passa anche da momenti dolorosi per i nerazzurri, come il 5 maggio 2002. Perché, alla fine, anche quello fu un Inter-Juve indirettamente. Poi è arrivata Calciopoli con i bianconeri che sono finiti in Serie B, Moratti che scherza sullo “scudetto degli onesti”. Infine i giorni nostri, l'ultimo epilogo, 8 mesi fa. Dalla rivalità tra Marotta e Paratici allo scontro di gesti e parole tra Conte e Agnelli.
Insomma Inter-Juventus non è mai una partita banale. Anzi, come raccontato, è storia di una rivalità unica. Intanto, alla vigilia, ci pensa Materazzi a infiammare il big match.