Inter news: Simone Inzaghi squalificato dopo la partita con la Juventus.
“Una giornata di squalifica per avere, al 43° del secondo tempo, contestato platealmente e con veemenza una decisione arbitrale; infrazione – si legge nella decisione del giudice sportivo – rilevata dal Quarto Ufficiale”. Il comunicato è stato diramato nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 ottobre. La 'decisione arbitrale' contestata dal tecnico nerazzurro 'con veemenza' è ovviamente il calcio di rigore assegnato ai bianconeri e poi realizzato da Paulo Dybala per il definitivo 1-1.
“Il rigore – aveva detto lo stesso Inzaghi ai microfoni di Dazn – era l'unico modo in cui potevamo prendere gol. L'arbitro è lì a due metri. Vede e dice che è tutto 'ok'. Poi viene richiamato. C'è dispiacere, abbiamo fatto una buonissima partita. L'arbitro ha fatto chiaramente segno che non c'era niente”. Inzaghi ha poi fatto i complimenti alla squadra. Ha infatti confermato di essere contento per la prestazione soprattutto perché gli ospiti non hanno mai dominato e preso in mano il pallino del gioco. “Perisic sostituto? Era ammonito – ha spiegato ancora Inzaghi -. Ed aveva un flessore indolenzito: infatti era sdraiato sul lettino”. Resta il fatto che la decisione di assegnare il rigore alla Juventus ha scatenato un'autentica bufera. Qui potete trovare il nostro approfondimento.
Insomma: non si fermano le polemiche sul derby d'Italia. Durante la diretta post partita su Sky Sport, Paolo Di Canio aveva letto il messaggio di un ex arbitro (di cui non fa il nome) “importantissimo, internazionale. Non può essere un contatto punibile con il Var. La tecnologia non deve andare a trovare il pelo nell'uovo, ma semplicemente correggere gli errori evidenti. E quello non lo è”. Questa mattina, il direttore del Corriere dello Sport ha titolato il suo corsivo 'Videokiller'. “Var vede, var non vede. Sia chiaro – ha scritto Ivan Zazzaroni – il 'rigorino' di Milano c'era”. Nell'articolo sono poi stati comparati questo episodio con quello di un fallo in caduta di Vina su Anguissa durante Roma-Napoli. “Due episodi del genere – ha sottolineaato il quotidiano sportivo – riaprono l'infinita discussione sull'impiego della tecnologia, sull'influenza dell'uomo sulla macchina e su troppe spiazzanti diversità. Temo che non ne verremo mai a capo: il calcio non riesce ad abituarsi a qualcosa e qualcuno che in passato non esisteva, a uno sport che ha perduto molte delle sue caratteristiche e oggi risulta realmente cambiato”. Qui trovate il nostro approfondimento.