Inter news: la furia nerazzurra non si placa.
“Il rigore era l'unico modo in cui potevamo prendere gol. L'arbitro è lì a due metri. Vede e dice che è tutto 'ok'. Poi viene richiamato. C'è dispiacere, abbiamo fatto una buonissima partita. L'arbitro ha fatto chiaramente segno che non c'era niente” queste le prime parole rilasciate dal tecnico dell'Inter ieri sera (domenica 24 ottobre 2021, ndr) ai microfoni di Dazn al termine del match (recupera qui l'intervento completo).
Una rabbia momentanea? No, una rabbia che porta con sé alcuni strascichi precedenti. Perché se è vero che l'episodio avvenuto all'86' (rigore realizzato da Dybala), di un match per lo più controllato, porta con sé una reazione iraconda e veemente è anche vero che quest'ultima è una somma derivante da alcuni episodi che, nelle settimane passate, in qualche modo hanno “penalizzato” i nerazzurri.
Meno eclatanti, perché avvenuti in partite con punteggi differenti e a favore dei nerazzurri, o di pari livello come l'ultimo “caso” dell'Olimpico di Roma: le sviste sono sviste. Il malessere nerazzurro pone radici in avvenimenti passati. Il primo di questi risale al match del Bentegodi tra Verona ed Inter dove i nerazzurri hanno reclamato con forza un rigore per un contatto tra Hongla e Lautaro all'interno dell'area. Il giocatore gialloblu impatta la gamba dell'argentino, ma l'arbitro – in quell'occasione Manganiello – valuta il tutto regolare ed il VAR non interviene pur trattandosi, in potenza, di un chiaro ed evidente errore. Il match finirà con la vittoria nerazzurra grazie alla doppietta di Correa al suo debutto in maglia Inter.
Un altro episodio, tra quelli annoverati, riguarda poi la quarta giornata di Serie A che ha visto i nerazzurri imporsi facilmente sul Bologna con un netto 6-1. Poco prima dello scadere però, Dumfries entra in area – lanciato in contropiede – e viene atterrato da Medel. Rigore? No. L'arbitro Ayroldi valuta il tutto come uno scontro di gioco corretto ed anche in questo caso il VAR non interviene. Polemiche? Il terzino olandese, arrivato in estate per sostituire il partente Hakimi, accenna una timida protesta, ma il match finisce così con il triplice fischio e nessun tiro dal dischetto. Nei giorni successivi l'episodio viene trattato, ma poco dopo finisce nel dimenticatoio messo in secondo piano dalla prestazione degli uomini d'Inzaghi e di un Dumfries in pieno spolvero.
Proprio l'ex PSV, da quel match in poi, più che una risorsa si sta rivelando un caso emblematico. Alcune difficoltà d'adattamento al modulo di gioco, lettura tattiche a volte sbagliate, timidezza nello spingersi in avanti ed ingenuità in alcuni contrasti: si veda l'intervento al limite che ha causato il penalty per i bianconeri. Letteralmente, mettendo da parte il più o meno corretto intervento del VAR (leggi qui il punto a caldo de I Barbieri di Saba), il rigore c'era e l'intervento può essere catalogato come ingenuo. Quanto però bisognerà aspettare per la maturità? Non è giusto fare paragoni con il passato, ma prima o poi una decisione andrà presa per il bene di una stagione che, nonostante tutto, sta andando avanti secondo le previsioni.
L'Inter è furiosa e sta, probabilmente, nascendo un caso. Urge trovare la soluzione.