Inter news: “Il rigore alla Juventus? Si tratta di un furto senza destrezza con l'aiuto dei derubati”.
La frase è stata pronunciata, a 'La politica nel pallone' su Rai Gr Parlamento e riportata anche oggi (martedì 26 ottobre) dal Corriere dello Sport, dal senatore Ignazio La Russa. “Il rigore alla Juventus? Si tratta di un furto senza destrezza con l'aiuto dei derubati. Che sia un furto è evidente per il gioco, il risultato e il modo in cui è arrivato. Non è stata colpa della Juventus – ha sottolineato, durante il suo intervento, La Russa -, stavolta c'è stata una valutazione del Var, neanche dell'arbitro”. La Russa, nel corso dell'intervista a Rai Gr Parlamento, ha anche bacchettato il tecnico interista, Simone Inzaghi: “L'aiuto da parte dell'Inter, derubata, è arrivato dall'allenatore, che ha sbagliato i cambi. Se voleva togliere Perisic – ha detto il senatore – doveva mettere D'Ambrosio”. La Russa ha poi aggiunto, come conferma l'articolo del Corriere dello Sport, che “quando si ripetono più indizi fanno una prova: l'anno scorso c'è stato un rigore completamente inventato per fare andare la Juve in Champions. Quest'anno invece un rigore cercato con la lente di ingrandimento. Forse, quando mancano i colori e ci sono soltanto il bianco e nero le cose non vengono viste bene”.
Insomma: continua la bufera intorno al derby d'Italia per il rigore concesso, dopo l'intervento del Var, per il fallo di Denzel Dumfries su Alex Sandro. Il penalty è stato poi trasformato, per il definitivo 1-1, da Dybala. Nelle scorse ore durante la diretta post partita su Sky Sport, Paolo Di Canio aveva infatti letto il messaggio di un ex arbitro (di cui non aveva fatto il nome) “importantissimo, internazionale. Non può essere un contatto punibile con il Var. La tecnologia non deve andare a trovare il pelo nell'uovo, ma semplicemente correggere gli errori evidenti. E quello non lo è”. Ieri (lunedì), il direttore del Corriere dello Sport aveva titolato il suo corsivo 'Videokiller'. “Var vede, var non vede. Sia chiaro – aveva scritto Ivan Zazzaroni – il 'rigorino' di Milano c'era”. Nell'articolo erano poi stati comparati questo episodio con quello di un fallo in caduta di Vina su Anguissa durante Roma-Napoli. “Due episodi del genere – aveva sottolineato il quotidiano sportivo – riaprono l'infinita discussione sull'impiego della tecnologia, sull'influenza dell'uomo sulla macchina e su troppe spiazzanti diversità. Temo che non ne verremo mai a capo: il calcio non riesce ad abituarsi a qualcosa e qualcuno che in passato non esisteva, a uno sport che ha perduto molte delle sue caratteristiche e oggi risulta realmente cambiato”. Qui potete trovare il nostro approfondimento.