Il Tucu-Tucu l’ha inventato Inzaghi. Correa stende l’Udinese
Rubrica ideata e curata dall’agente Fifa Sabatino Durante e dal giornalista Raffaele Garinella. Pelo e contropelo ai protagonisti nerazzurri
Correa stende l'Udinese con una preziosa doppietta. Per l'Inter si tratta di un successo fondamentale in chiave campionato.
Il Tucu era chiamato a fornire risposte importanti dopo la doppietta di Verona. Un infortunio di mezzo ne ha attardato gli inserimenti in squadra, ma la classe non è acqua. Correa ne ha da vendere, e dopo aver lasciato ricordi bellissimi in biancoceleste, vuole contribuire a scrivere pagine importanti della storia nerazzurra. Un successo sull'Udinese che consente all'Inter di continuare la rincorsa su Napoli e Milan e di preparare al meglio la sfida contro lo Sheriff di Champions League. La Juventus di Allegri – più che a corto muso, diremmo a muso lungo – resta indietro di nove lunghezze.
Primo tempo. L’Inter palesa un ottimo approccio alla gara ma ha il grande demerito di chiudere la prima frazione sullo 0-0. Troppi errori sotto porta, in alcune occasioni bravo Silvestri, ma le attenuanti sono poche. In futuro bisognerà capitalizzare prima perché non sempre le cose andranno bene. Partite simili a questa, se non sbloccate, rischiano di compromettersi. Barella – il più pericoloso dei nerazzurri – va alla conclusione in sette occasioni. In una di queste si dimostra egoista e non serve Dumfries completamente libero di battere a rete. L’Udinese è tutta in timide ripartenze che fanno il solletico ad Handanovic. Correa sembra fuori partita – fumoso come lo stesso Dumfries – ma come vedremo si tratta di sola apparenza. Il povero Dzeko predica da solo nel deserto.
Secondo tempo. Correa rientra in campo con piglio differente. Sale in cattedra e si prende la scena con una doppietta. Il gol che sblocca l'incontro – perfetto il velo di Perisic – è tipico del suo repertorio. Rapidità, dribbling, tiro imprendibile e tanti saluti all'ottimo Silvestri. Inzaghi potrà depositare i diritti: il Tucu–Tucu, dopotutto, l'ha inventato lui. Non un celebre ballo, ma un calciatore straordinario al quale sta insegnando tanto. Il raddoppio è altrettanto bello. Dumfries scatta lungo la corsia destra e serve l'accorrente compagno con chirurgica precisione. Correa deposita nell'angolo alto della porta di Silvestri e sulle speranze di rimonta dell'Udinese cala il sipario. L'Inter gioca bene, chiude ermeticamente gli spazi e conduce la gara con piglio ed autorevolezza fino al fischio finale. Inzaghi guida i suoi a memoria dalla panchina e concede spazio a Sanchez, Vidal, Lautaro Martinez, Sensi e Dimarco.
Il simpatico buffetto. Correa realizza due reti di straordinaria bellezza. L'uomo fortemente voluto da Simone Inzaghi dimostra tutto il suo talento in una gara estremamente complicata e resa ancor più difficile dalle sontuose parate di Silvestri. Il tandem Brozovic-Barella si conferma imprescindibile per le geometrie dell'Inter. Barella macina chilometri e va al tiro – solo nel primo tempo – in ben sette occasioni. Brozovic detta i tempi e i compagni intonano lo spartito a memoria. Complimenti anche per Ranocchia. Chiusure precise e qualche lancio da vero regista arretrato.
Le rasoiate. Dumfries realizza un assist pregevole per il 2-0 di Correa, mettendo lo zampino nella rete che chiude l'incontro. È comunque poco per un calciatore dotato di doti tecniche importanti e di notevoli progressioni fisiche. Deve essere meno timido perché ha tutto per sfondare. Prima del 2-0 si mangia un gol clamoroso.