Inter bella e sfortunata. Contro il Milan un pari che sta stretto
Rubrica ideata e curata dall’agente Fifa Sabatino Durante e dal giornalista Raffaele Garinella. Simpatici buffetti e rasoiate ai protagonisti nerazzurri
Milan-Inter 1-1
Scriviamolo chiaramente: ai punti e per numero di occasioni create avrebbe meritato l'Inter. Netta la superiorità dei nerazzurri, belli e sfortunati. Al Milan sono riuscite poche cose, e se la Dea Bendata non si fosse bardata di rossonero, l'undici di Pioli sarebbe naufragato sotto i colpi dei cugini. Dopo aver regalato il pari al Milan con un'autorete di De Vrji ed aver sciupato un rigore con Lautaro Martinez, l'Inter ha bucato tre nitide palle gol con lo stesso Toro, Barella e Vidal, rischiando addirittura di perdere nel finale. Kessiè ha sparato fuori a porta vuota. Perdere una partita dopo un pieno controllo per quasi novanta minuti avrebbe rappresentato un'atroce beffa. Punti scrivevamo. Due gettati alle ortiche contro la Sampdoria, quattro dilapidati tra Atalanta e Milan causa rigori sbagliati e due sfumati in extremis contro la Juventus per un rigore generosissimo concesso ai bianconeri. Ecco illustrato il ritardo in classifica – addirittura di sette punti – rispetto a Napoli e Milan. L'Inter è stata causa del suo mal – almeno fino a questo momento – ed è giusto che pianga se stessa. C'è tempo per recuperare, Inzaghi ha pienamente ragione.
Primo tempo. Derby spettacolare. Inter avanti con un calcio di rigore trasformato da Calhanoglu, ex dal dente avvelenato e dal piede caldo, bravo a sfruttare una indecisione difensiva di Kessié in area di rigore. Il Milan la riprende dopo pochi minuti grazie ad un colpo di testa di Tomori, deviato in rete da De Vrij. L'1-1 del primo tempo premia i rossoneri e lascia tanto amaro in bocca ai nerazzurri dopo quarantacinque minuti intensi in cui avrebbero meritato il vantaggio. Lautaro Martinez si lascia parare un rigore da Tatarusanu, poi fallisce una colossale occasione allo scadere per riportare avanti l'Inter. Un paio di minuti prima – 43' pt – una conclusione di Barella aveva trovato la respinta di Ballo Toure sulla linea di porta.
Secondo tempo. Il predominio territoriale nerazzurro continua. Pronti via e Calhanoglu calcia una punizione che trova l'inzuccata di Dzeko. Il pallone termina alto sulla traversa. Pioli, in balìa di Inzaghi, comincia la girandola di sostituzioni nel tentativo di arginare gli imprendibili Darmian e Perisic. Inzaghi è costretto a rinuciare a Barella – si teme un infortunio al flessore – e getta nella mischia Vidal. È proprio il cileno ad andare vicino al vantaggio ma un'altra ribattuta salva il Diavolo. Nel finale, con l'Inter stanca, il Milan prova a fare qualcosa. Prima con Ibrahimovic – punizione parata da Handanovic – poi con Kessiè. Saelemakers calcia a botta sicura colpendo il palo. Il pallone finisce sui piedi di Kessiè che manda incredibilmente fuori a porta vuota. I tre punti avrebbero premiato eccessivamente un Milan meno pimpante e piuttosto timoroso rispetto ad altre occasioni.
Il simpatico buffetto. Calhanoglu ha disputato un'ottima gara. Rigore a parte, il centrocampista turco è parso pronto e reattivo in entrambe le fasi. Ha sfiorato la doppietta con una botta al volo di poco fuori. Peccato.
Le rasoiate. Ci vuole coraggio nel calciare i rigori e dunque solo applausi per chi si presenta sul dischetto. Bisogna però mantenersi glaciali per realizzarli. A Lautaro diamo una piccola rasoiata. Siamo convinti che se avesse segnato il Milan – quello di stasera – avrebbe preso una bella imbarcata. Netta la superiorità nerazzurra. El Toro si rifarà, ne siamo certi. È un periodo in cui il pallone non vuole saperne di entrare. Dzeko è parso in ombra, non riuscendo mai a trovare il guizzo decisivo.