Inter Calhanoglu – Nessuno si nasconda, quando le indiscrezioni hanno iniziato a parlare di Calhanoglu titolare nel derby i pensieri dei tifosi nerazzurri sono stati scossi da un fremito di incertezza. Dopo la prova più che positiva di Vidal in Champions League molti si auguravano la sua conferma a fianco di Barella e Brozovic, anche perché il carattere “bellicoso” del cileno ben si sposava con il clima dell’occasione. Questione di attributi insomma e soprattutto di tirarli fuori al momento giusto.
Se Vidal ha costruito tutta la sua carriera sull’uso dei marroni, da questo punto di vista Calhanoglu al suo confronto appariva una educanda al primo giorno di noviziato. Si sapeva benissimo che dopo le polemiche legate al suo trasferimento estivo, la pressione che San Siro rossonero gli avrebbe riservato sarebbe stata enorme. Già non è da tutti reggere il Meazza in tempi normali, se poi ti mette nel mirino dal 1 al 90mo può rovinare arterie e carriere.
Inzaghi ha rischiato, ha preferito il turco/tedesco ed ha avuto ragione. Quando Calhanoglu è andato da Lautaro per chiedergli di lasciargli il rigore non si stava vivendo solo un episodio di campo, tantomeno un dispettuccio tra club rivali. Era il momento in cui l’uomo prima del professionista ha cercato la prova più difficile per dimostrare a sé stesso e ai tifosi la sua dimensione di persona e di calciatore, uno di quei momenti in cui o fai all in o resti uno dei tanti.
Dopo il bacio augurale di Lautaro, Hakan si è preso quel pallone diventato nel frattempo pesante come un macigno, lo ha guardato e lo ha sbattuto alle spalle di Tatarusanu. Il vero Calhanoglu nerazzurro è nato in quel momento e lo ha dimostrato in tutto resto della partita, giocata con efficacia e concentrazione sconosciute in questa prima parte di stagione.
Lautaro invece, pochi minuti dopo, pensava di non avere niente da dimostrare, né a sé stesso né a nessuno, il clima derby lo conosceva bene, aveva già purgato il Milan in passato e viaggiava pure sulle ali dell’entusiasmo per il rinnovo firmato pochi giorni fa. Come è andata a finire lo sappiamo tutti.
Conclusioni: l’Inter ha scoperto la dimensione vera di Calhanoglu, fattore che potrà diventare determinante per lo sviluppoo della stagione nerazzurra. Lautaro farà bene a riguardarsi il film della sua partita, la sicurezza del posto in squadra ed un ingaggio sontuoso non fanno (ancora) di lui un fuoriclasse. Gli interisti sanno aspettare, i suoi 24 anni lo impongono. Questione di testa e di attributi, appunto.